Si è appena conclusa un’operazione della Guardia Costiera nella Puglia centro-settentrionale. La “Capojale”, come è stata denominata l’attività operativa per omonima località costiera garganica, ha consentito di accertare e reprimere l’utilizzo di sistemi di pesca irregolare in aree e tempi vietati, con attrezzi modificati.

In totale l’operazione ha portato al sequestro di quasi una tonnellata di prodotto ittico e di 5 reti a strascico, con 5 persone denunciate, 43mila euro di sanzioni amministrative e l’arresto del comandante del peschereccio responsabile dello speronamento di una motovedetta nelle acque antistanti la città di Trani. Complessivamente sono stati fermati 11 pescherecci e 4 unità da diporto, tutti intenti all’esercizio abusivo della pesca a strascico.

Tra i controlli effettuati hanno portoto nello specifico a: sanzioni amministrative per un importo complessivo di 26mila euro e 125 chili di prodotto ittico, sequestrato a cinque pescherecci colti nell’esercizio abusivo della pesca a strascico in tempi non consentiti; sanzioni amministrative per un totale di mille euro ai conduttori di due natanti per uso di attrezzo da pesca non consentito; sequestro di 780 chili di prodotto ittico a carico di tre motopesca delle marinerie del Gargano, per violazione di “obblighi in materia di registrazione e dichiarazione relative alla cattura” con sanzioni di 12mila euro e sequestro  di 3 chili di datteri a tre individui a Torre a Mare.