Michele Misseri torna sui suoi passi e si autoaccusa dell’omicidio di sua nipote Sarah Scazzi. Il contadino di Avetrana, in provincia di Taranto, dal carcere in cui è rinchiuso con l’accusa di occultamento di cadavere, ha scritto una lettera alla mamma della ragazzina per tentare di scagionare sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina, che stanno scontando l’ergastolo per l’omicidio.

“Cara Concetta – scrive tra l’altro Misseri alla mamma di Sarah – perdonami, perdonami, perdonami per quello che ho fatto a Sarah. Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare, non dare retta agli avvocati bugiardi!”.

Durante le indagini nel 2010, Misseri cambiò diverse volte versione. In un primo momento confessò di essere l’omicida di Sarah per poi cambiare versione accusando sua moglie e sua figlia.