L’imbarcazione sospetta è stata localizzata, al largo di Brindisi, dalle unità aeronavali della Guardia di Finanza e da un assetto islandese impegnati nell’operazione “THEMIS 2018” dell’Agenzia FRONTEX coordinata, a livello nazionale, dall’lnternational Coordination Centre istituito presso il Comando Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Pratica di Mare.

In particolare, alle 02.00 del 30 aprile scorso, gli assetti aereonavali del Corpo e dell’Agenzia Frontex, intercettavano il potente gommone visibilmente carico di sostanza stupefacente, che dirigeva verso le coste pugliesi.

Gli scafisti, percependo la presenza delle vedette veloci del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, nel frattempo giunte in zona, iniziavano a disfarsi dell’ingente carico illecito presente a bordo, gettando numerosi involucri in mare.
Le unità navali delle Fiamme Gialle riuscivano, dopo un breve inseguimento ad elevata velocità, a fermare ed abbordare il gommone.

Le altre unità navali sopraggiunte, nel frattempo, procedevano, con il costante aiuto di un elicottero del Corpo, al recupero dei pacchi lanciati in mare. Al termine delle operazioni, venivano ritrovati ben 10 colli di sostanza stupefacente tipo marijuana in mare e 105 colli rimasti a bordo del gommone, sul quale, inoltre, è stato rinvenuto un fucile mitragliatore Kalashnikov completo di caricatore e 30 cartucce.

Il mezzo utilizzato per l’illecito traffico, un gommone lungo 10 metri circa, con due potenti motori fuoribordo, è stato sequestrato e condotto agli ormeggi della Sezione Operativa Navale Guardia di Finanza di Otranto (LE). Gli scafisti, M. B. di 40 anni, X. H. di 30 anni, B. R. di 30 anni, C. S. di 37 anni, tutti di nazionalità albanese, venivano arrestati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti, oltre che per possesso di armi da guerra e posti a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

La marijuana sequestrata dai finanzieri era confezionata in numerosi colli di varie dimensioni, per un peso di circa 2.517 kg., che complessivamente al mercato clandestino avrebbe fruttato al dettaglio oltre venti milioni di euro.