Nelle vaste aree rurali di Andria i Carabinieri hanno trovato 4 extracomunitari che avevano trovato un rifugio di fortuna, all’interno di un casolare abbandonato. I quattro non avevano abbandonato l’ipotesi di fornirsi di tutti i mezzi necessari per renderlo più confortevole, provvedendo a fornirsi di televisore, stufe e cucine.

Tre marocchini di età compresa tra i 32 e 40 anni, più un egiziano di 37, in Italia senza fissa dimora, sono finiti in manette per aver illecitamente collegato un cavo elettrico dell’Enel, che dall’esterno alimentava una ciabatta multi prese al quale erano attaccate una stufa, una cucina, un frigo e cellulari. Inoltre erano in possesso di due ciclomotori, ad uno era stato alterato ogni elemento identificativo, così evitando la riconducibilità del bene ad un plausibile furto, mentre il secondo risultava rubato a Bari. L’accusa degli inquirenti, è stata dunque di riciclaggio, ricettazione e furto aggravato in concorso.

I quattro sono stati notati nel corso di un servizio predisposto dai militari in area rurale, all’interno di un fondo agricolo della contrada “Maccarone Grande”, area periferica della città dove sovente si sono verificati reati contro il patrimonio e rinvenimento di mezzi rubati.

I Carabinieri, dopo aver udito delle voci provenire da un casolare, si sono avvicanti e hanno sorpreso i quattro in atteggiamento di completo relax come in una normale dimora attrezzata di ogni comfort. Infatti i tecnici dell’Enel, intervenuti, hanno appurato che il cavo elettrico risultava in parte occultato dal terreno, terminando al contatore del casolare, in parte manomesso e sradicato, ed allacciato direttamente alla linea Enel bypassando il contatore stesso.

I militari, dopo aver condotto nella caserma di viale Gramsci i quattro, hanno iniziato subito gli accertamenti sui ciclomotori. Di quello con il telaio manomesso, le ulteriori attività di laboratorio renderanno possibile l’individuazione del legittimo proprietario, a cui verrà restituito il ciclomotore.