La Polizia di Andria ha disposto un fermo nei confronti di Raffaele Ieva, 65 anni, e Davide Ieva, 35 anni, per il tentato omicidio di un andriese di 29 anni. I due, padre e figlio, erano imparentati con il giovane che era stato trovato, lo scorso 19 ottobre, riverso a terra in una pozza di sangue, nella sua abitazione, a causa di una profonda ferita al braccio sinistro. Per fortuna la vittima è stata immediatamente portata in una struttura ospedaliera dove è stato operato e adesso si trova in prognosi riservata.

Grazie all’indagine condotta dalla Polizia Locale, si è scoperto che il 29enne era stato raggiunto nella sua abitazione da due uomini, a bordo di una macchina di piccola cilindrata, che lo avevano aggredito con calci, pugni e colpi di sedia, per poi sferrargli un fendente al braccio sinistro.

La ricostruzione effettuata dagli investigatori ha consentito inoltre di accertare che i due fermati, già nelle prime ore della mattina, si erano recati presso l’abitazione della vittima senza tuttavia riuscire ad entrare in casa. Entrambi, condotti presso il Commissariato di Polizia di Stato di Andria, con gli avvocati difensori, sono stati interrogati dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani.

A seguito dell’interrogatorio il P.M. ha emesso un decreto di fermo. I fermati avrebbero deciso di uccidere il 29enne perché questi non avrebbe restituito una somma di denaro più volte richiesta. L’agguato non avrebbe sortito l’effetto desiderato a causa della reazione della vittima e delle urla che avrebbero attirato l’attenzione dei vicini di casa.

Dopo gli accertamenti di rito, i due sono stati associati presso  la Casa Circondariale di Trani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il GIP del Tribunale di Trani ha successivamente convalidato il fermo con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 35enne e con la misura degli arresti domiciliari disposta per il 65enne.