Ieri i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed incursori della Marina Militare distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Taranto (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno condotto una delicata operazione subacquea nelle acque antistanti Campomarino. Un bagnante ha infatti segnalato la presenza di un pericoloso ordigno esplosivo.

La Capitaneria di Porto di Taranto ha così interdetto la navigazione nel tratto di mare interessato alla bonifica per motivi di sicurezza, e ha informato la Prefettura di Taranto, che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.

I Palombari si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento dell’oggetto segnalato che, trovato a 6 metri di profondità e a 20 metri dalla costa, è stato identificato come una bomba d’aereo da 100 libbre risalente alla Seconda Guerra Mondiale.

L’ordigno è stato quindi rimorchiato, tenendolo a distanza di sicurezza, fino a giungere in un’area individuata dall’Autorità Marittima, dove sono state condotte le operazioni subacquee che ne hanno permesso il brillamento.

Agli appassionati del mare, che con l’estate incrementano la loro attività subacquea ricreativa, il consiglio è di non toccare assolutamente gli oggetti eventualmente rinvenuti che possano essere ritenuti pericolosi, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno esplosivo o parti di esso.

Quello che invece è doveroso fare, per l’incolumità di tutti, è di identificarne il sito di ritrovamento, fotografare l’ipotetico ordigno (qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea) e denunciarne immediatamente il rinvenimento alla locale Capitaneria di Porto o stazione dei Carabinieri, che richiederà l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei di COMSUBIN al fine di ristabilire la fruibilità in piena sicurezza di quel tratto di mare.