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Sabato 5 agosto, ore 6.45, San Pietro in Bevagna, provincia di Taranto. Il turista tedesco arriva in spiaggia per godersi il mare del mattino, ma la “prima fila” è occupata dagli ombrelloni e dalle spiaggine. In tutto, però, ci saranno tre o quattro persone.

Inciviltà e cattive abitudini sono dure a morire, nonostante in Puglia si stiano moltiplicando le multe ai danni di chi occupa abusivamente il posto sulla spiaggia libera, nel caso prima o poi decida di andarci. Il turista non si arrende, sceglie il “suo” posto e si piazza togliendo l’anonimo ombrellone.

Un paio d’ore dopo arriva il legittimo proprietario e scatta la discussione, in cui viene fuori il nocciolo della questione: “Quel posto è mio da anni. Lo sanno tutti”. Tutti tranne il turista. E dove sta scritto? Hai pagato la concessione? Il tedesco per un giorno ha destabilizzato la storica colonizzazione della battigia e della zona immediatamente dietro, quella dove puoi respirare anche se ci sono 40 gradi.

Un pezzo di spiaggia che vale il presidio notturno o la levataccia al sorgere del sole, salvo poi tornare a dormire (molte volte nella casa abusiva, poi condonata), fare colazione e magari la spesa prima di tornare a godersi i frutti freschi di quell’abuso tramandato di generazione in generazione, coi piedi sulla sabbia bagnata. Alla faccia di Lucifero e tutti gli altri bagnanti.