foto di repertorio

I poliziotti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Bari e Foggia, hanno arrestato a Monte Sant’Angelo il 46enne pregiudicato Tommaso Pacilli. L’uomo deve scontare 8 mesi e 29 giorni di reclusione, senza sospensione, a seguito di condanna per i reati di estorsione aggravata anche dal metodo mafioso. I fatti sono stati commessi nel dicembre 2010 e nel gennaio 2011 a Monte Sant’Angelo, ai danni di numerosi esercizi commerciali della zona.

L’arrestato è fratello di Giuseppe Pacilli, di 45 anni, detto “Peppe u’ montanar”, noto pluripregiudicato anche per associazione di stampo mafioso ed omicidio, già inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi dal Ministero dell’Interno. Questi è noto elemento di spicco della mafia del Gargano, appartenente al clan Libergolis, che da anni si contrappone al clan Romito.

Quest’ultimo era stato arrestato il 4 luglio scorso, per scontare la pena di anni 11 e mesi 4 di reclusione per i reati di estorsione pluriaggravata, anche dall’utilizzo del metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Reati commessi in Monte Sant’Angelo, sempre negli anni 2010 e 2011. Il provvedimento restrittivo emesso a carico di Pacilli era stato eseguito presso la casa circondariale dell’Aquila, dove lo stesso si trovava detenuto in espiazione di pena definitiva in carcere per altra causa.

Contestualmente, analogo provvedimento restrittivo era stato eseguito anche a carico del pregiudicato Matteo Pettinicchio, nato a San Giovanni Rotondo, classe 1985 e residente come i due fratelli a Monte Sant’Angelo, dovendo espiare la pena di 5 anni, 5 mesi e 21 giorni di reclusione per i reati di estorsione e rapina pluriaggravata, anche dall’utilizzo del metodo mafioso, commessi insieme ai fratelli Pacilli.