“Riguardo il periodo che va dal 2006 al 2011, gli emolumenti percepiti dal medico dalla Società Calabro Dental si riferiscono all’attività scientifica e didattica autorizzata da convenzioni stipulate con l’Università di Bari”. Firmato, la Procura della Corte dei Conti Regione Puglia, che ha riconosciuto la legittimità delle condotte “anche sotto il profilo psicologico dei fatti contestati” ed ha disposto l’archiviazione del fascicolo istruttorio a carico del professore barlettano Francesco Inchingolo, aperto nel 2011 a seguito dell’esposto della Direzione Generale del Policlinico barese.

La denuncia chiedeva al Tribunale Contabile di verificare se, il professore potesse esercitare la consulenza scientifica ultraspecialistica e di scienza, contemporaneamente per la clinica calabrese e per l’azienda ospedaliera barese. Tutte nulle, dunque, le contestazioni fatte dal Policlinico al docente, che è stato scagionato da ogni accusa in sede contabile e penale.

Le denunce fatte dal Direttore Generale contestavano al professore un rapporto di esclusività in intramoenia, collegato al suo ruolo di docente universitario e contemporaneamente di collaborazione medico-scientifica con un’altra struttura sanitaria, che, a dire della Direzione Generale del Policlinico, l’odontoiatra, docente e ricercatore universitario, avrebbe causato un danno erariale all’azienda stessa.

Il Direttore Generale, dopo aver denunciato il medico alla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari ed alla Procura della Corte dei Conti Regione Puglia, sospese Inchingolo dalla convenzione per l’attività assistenziale, a tempo indeterminato sulla base di un presunto ingiustificato arricchimento del professionista, in danno delle casse dell’ospedale.

Già nel settembre del 2014 il Tribunale di Bari ha accertato, grazie agli operatori della Guardia di Finanza, che non ci è stata né truffa né arricchimento indebito. I legali di Inchingolo sono riusciti a dimostrare che all’epoca dei fatti contestati non vi era un rapporto di intramoenia con il Policlinico di Bari, e quindi in esclusiva, avendo egli optato per il regime di extramoenia e, come tale, poteva e può prestare attività di consulenza scientifica ultraspecialistica e di consulenza di scienza in favore della “Calabrodental”.

“L’attività – spiega il collegio difensivo – tra l’altro nota ai vertici Aziendali del Policlinico, era stata regolarmente autorizzata dall’Università degli Studi di Bari. Per tale ragione, l’Università degli Studi di Bari non ha mai intrapreso alcun provvedimento disciplinare o sanzionatorio nei sui confronti quale proprio dipendente, essendo l’effettivo datore di lavoro e titolato a farlo”.

Nonostante sia stato scagionato da ogni accusa, la Direzione Generale del Policlinico Barese continua, ancora oggi, a perseverare, lasciando Inchingolo lontano dal servizio assistenziale ospedaliero ed in regime di “sospeso a tempo indeterminato”.