“Vogliamo riappropriarci della nostra città”. È il messaggio, forte e chiaro, lanciato dal sindaco di San Severo dopo la marcia di ieri sera. Una manifestazione simbolica e spontanea, nata dopo l’escalation criminale degli ultimi mesi. Migliaia i cittadini scesi in strada, con loro gente, amministratori e sindaci anche dei comuni vicini. Tutti insieme per dire che “San Severo è della gente perbene”.

Dopo gli ultimi episodi, San Severo ha voluto dare un segnale forte.
“La città è stanca di subire questi atti intimidatori e delinquenziali da parte di una minoranza che va emarginata. I cittadini vogliono rilanciare la città perché le potenzialità ci sono”.

Il rafforzamento del dispositivo di sicurezza, secondo lei, basterà?
“Le ultime misure servono per arginare il fenomeni nell’immediato, ma non risolvono la problematica. L’auspicio è che ci siano misure che diano effetto nel medio-lungo termine. Le richieste fondamentali sono due: una sezione distaccata della Dia in provincia di Foggia e una sede operativa dell’anticrimine a san severo per avere delle indagini altamente specializzate. Il ministro si è mostrato interessato e disponibile”.

Da cittadino, prima ancora che da sindaco, quali sono le sensazioni in città?
“C’è più fiducia ma anche molta aspettativa. Siamo passati da una situazione in cui la città sembrava alla mercé di questa gente a una in cui il cittadino percepisce l’attenzione dell’istituzioni grazie a una maggior presenza delle forze dell’ordine. Il cittadino vede clima più positivo, registra la volontà politica e delle istituzioni, ma adesso vuole aspetta dei provvedimenti forti e concreti che diano effetti nel medio-lungo periodo”.