“Dopo una serie di valutazioni, personali e professionali, nonché l’aiuto del dibattito su Facebook, stamattina mi sono recato al Comando Stazione dei Carabinieri di Barletta per sporgere la mia denuncia-querela. Bisogna dire basta al malcostume che avvelena soprattutto i più giovani, esposti alla diffusione della violenza come fosse bere un bicchier d’acqua: io ci ho messo la faccia e la firma. Il resto lo stabilirà la Giustizia”.

Così Nino Vinella annuncia in rete che ha presentato un esposto ai Carabinieri di Barletta. Pubblicando sul suo profilo social l’intero esposto, compreso i dati sensibili e personali dello stesso denunciante. Ha lamentato ai militari di aver subito una “violenza privata” in un bar cittadino, dove era entrato per consumare un caffè: “Ascoltavo i commenti di alcuni presenti sul video che stavano riproducendo su di uno smart phone, nel quale nitidamente era visibile la sequenza filmata dell’investimento avvenuto al passaggio al livello di Via Andria a Barletta – continua nella narrazione – incuriosito mi sono avvicinato ed ho constatato di persona le immagini riprodotte dal cellulare di quel giovane. Ho chiesto a quel ragazzo la cortesia di inviare il video”.

Certo si tratta di immagini crude, dure, forti, violente ed inspiegabili dalle persone comuni, ma pur sempre avvenute in un luogo pubblico, dove una strada asfaltata incrocia un’altra ferrata delimitata da un passaggio a livello, fortunatamente funzionante in quel momento e con le sbarre chiuse, soprattutto dinanzi a passanti e automobilisti che in fila attendevano il passaggio dei treni.

Nessuno può negare la tutela della privacy nei luoghi privati, nessuno potrà mai contestare che quelle immagini colpiscono violentemente, oltre che il corpo di una 28enne, anche il cuore, l’anima, l’amore della famiglia colpita dal lutto e tutte le persone che in quella occasione erano lì ferme ad attendere che il passaggio a livello si aprisse.

Corretta l’osservazione di Vinella sulla responsabilità soggettiva del custode delle immagini impresse dalle telecamere in registrazione. Il soggetto avrebbe dovuto impedirne la divulgazione, a tutela della privacy delle ragazza, dei familiari della vittima,del macchinista del treno e dei presenti che per attraversare il passaggio a livello hanno atteso l’apertura della barre e hanno vissuto tutti quei drammatici attimi con l’impotenza di poter evitare la tragedia.

Approfondendo in altri post e foto pubblicate prima della denuncia, Vinella ha scritto sul social tutt’altre riflessioni, appare quasi incolpare totalmente politica che ha amministrato Barletta fino ad oggi. Scrive infatti: “Il video promo di una vecchia campagna elettorale la dice lunga, lunghissima su quanto una certa politica degli annunci e della propaganda abbia segnato la vicenda di cui mai e poi mai avremmo voluto occuparci. Sono trascorsi anni ed anni, e quelle promesse, divenute piattaforma per il successo di un candidato sindaco eletto e rieletto, ma licenziato non in consiglio comunale bensì con una raccolta di firme dal notaio, tornano come un pauroso boomerang. Sulle nostre coscienze”.

In questa tragedia, probabilmente, la politica potrebbe non avere colpe, come non ha colpe chi per caso ha assistito o ha subito le conseguenze di comportamenti altrui, ma di tutto quanto sta accadendo oggi, va comunque tutelata la vittima che non può più difendersi né giustificarsi, poiché è sempre una vittima anche se dovuto a comportamenti incoscienti, inconsapevoli, involontari o volontari che siano.

Visto che è stato anche aperto un fascicolo per quanto ha esposto il denunciante, sarebbe opportuno valutare il perché di tale gravissimo gesto compiuto da una bella ragazza 28enne. Ma questo è nelle mani della magistratura, accertare se l’inconsulto gesto verificato dalle telecamere può essere stato cagionato da una possibile istigazione, azioni o comportamento che sono legati alla tragedia che ha portato alla morte della ragazza, forse stanca per eventi accadutigli.

I familiari, sicuramente scossi dalla tragedia, fanno bene a tentare di arginare e di porre fine alla gogna mediatica a cui è stata esposta la ragazza dopo il grave accadimento, e magari a chiedere giustizia affinché l’ennesima morte così tragica non risulti vana. Sarebbe opportuno rispettate il loro dolore, quello di una famiglia, degli amici, di chi da padre o da madre ha scoperto senza una soluzione possibile che la propria amica, figlia o fidanzata era così fragile e non averla potuta aiutare. Si faccia luce sull’intero accaduto.

Escludiamo la politica, è solo retorica per i candidati, i cittadini sanno benissimo della indispensabile esigenza di eliminare il passaggio a livello di via Andria Barletta. Le indagini verificheranno chi ha estratto il video registrato e chi ha permesso la diffusione.