Sanità in Puglia

Quasi 14 pugliesi su 100 (il 13,9%) rinunciano a curarsi a causa della lunghezza delle liste d’attesa o dei costi troppo elevati. Questo il dato più preoccupante che riguarda la Puglia tra quelli riportati nel rapporto “Crea” sulle prestazioni dei servizi sanitari regionali, indagine svolta dall’Università Tor Vergata di Roma.

È stato il quotidiano torinese “La Stampa”, anticipando la presentazione del report, prevista a dicembre, a dare conto di questo e di altri numeri che sottolineano il divario creatosi fra le regioni italiane dal momento in cui è nato il federalismo e ogni Ente ha iniziato a gestire autonomamente la sanità.

A stabilire la graduatoria finale, che vede Veneto, Trento, Toscana e Piemonte nella fascia di eccellenza, Liguria, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria e Campania in quella critica e tutte le altre in un limbo caratterizzato comunque da insufficienze sono stati i voti assegnati dai manager delle Asl, dai cittadini, da professionisti sanitari e da rappresentanti dell’industria del settore, che si sono espressi valutando 12 diversi parametri.