I Militari del Gruppo di Taranto hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un 52enne di Statte (TA) che aveva occultato 620 Kg. di rame già pulito e circa 2 tonnellate dello stesso metallo ancora avvolto in guaina, di provenienza illecita. L’operazione scaturisce da una specifica attività investigativa, che ha consentito di individuare una persona, amministratore di una società operante nel recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti, che ha abilmente nascosto il cosiddetto “oro rosso”, unitamente ad altro materiale di riciclo, in due distinti depositi dell’impresa, uno in agro di Massafra (TA) e l’altro nel rione Tamburi di
Taranto.

Al momento dell’accesso presso i predetti locali, i Finanzieri hanno rinvenuto il rame, stoccato e pulito, pronto per l’immissione sul mercato nero. Oltre al prezioso metallo sono stati sequestrati attrezzi idonei allo sguainamento di cavi, inequivocabile segno dell’illecita attività, confermata anche dall’assenza di
idonea documentazione atta a fornire prova della legittima provenienza del rame.

Il responsabile dell’impresa è stato denunciato a piede libero per i reati di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata” (art.256 del D.Lgs 152/06) e di “ricettazione” (art.648 del Codice Penale). Sono in corso le indagini finalizzate ad individuare i canali di commercializzazione illegale del costoso materiale, molto utilizzato nei cavi delle linee elettriche, ultimamente oggetto di continui furti.