Torniamo a parlare dell’inchiesta sul Progetto Maggiore dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali della Puglia, di cui i lettori più attenti del Quotidiano Italiano certamente ricordano.

La situazione, negli ultimi mesi, non è cambiata più di tanto. Eravamo pronti a tornare sull’argomento, dopo aver realizzato un nuovo filone suddiviso in tre capitoli (Progetto Maggiore, ex Sma e concorso per avvocati), ma siamo costretti a stravolgere il nostro programma editoriale, in seguito alla pubblicazione di una denuncia da parte di Cgil Flai Puglia sulle eccessive transazioni riconosciute ai legali dell’Arif.

Ripartiamo dunque da qui. Vi proponiamo di seguito il comunicato integrale del sindacato:

“Sin da settembre 2018, e da ultimo nel dicembre 2020, anche pubblicamente, abbiamo posto l’accento sul tema del contenzioso Arif. In particolare su controverse legali che non dovrebbero avere ragione di esistere e che invece certifichiamo essere persistenti con un modus operandi che lascia più che mai sconcertati – si legge nella nota -. È sufficiente visitare l’Albo istituzionale dell’Agenzia per provare quanto da noi denunciato in merito all’istituto contrattuale denominato ‘indennità di percorrenza’, esclusivo del CCNL idraulico-forestale, riconosciuto al personale dipendente inquadrato con il contratto di natura pubblica che, evidentemente, non contempla tale indennità”.

“Appare stucchevole, infatti, notare la presenza di atti transattivi, privi di ogni riferimento della pretesa giuridica e natura contrattuale oggetto del contenzioso, peraltro supportati da impegni di spesa in variazione di bilancio che avallano il riconoscimento del beneficio non dovuto – continua -. Sulla materia, risponde a verità l’accoglimento dei Giudici del lavoro ma solo in ragione del fatto che Arif o è contumace o assume una debole linea difensiva, ispirando l’Organo giudicante a non indagare sulla natura giuridica (CCNL Funzioni Locali) del contratto in capo al dipendente ed in forza alla Regione Puglia che ne cura la retribuzione. A nostro avviso, tra le altre cose, andrebbe posto l’accento anche sull’aspetto legato alla costante presenza del medesimo studio legale che patrocina le azioni additate, sia in caso di atto transattivo che di condanna in contumacia”.

“È evidente che non intendiamo, come in questa sede facciamo, contestare la facoltà della pubblica amministrazione circa la propria autonomia negoziale di stipulare atti transattivi, ma oggettivamente ci si aspetta che questo tipo di impegno sia utilizzato ogni qualvolta se ne ravvisi la reale necessità, in ordine a fondate rivendicazioni che nell’alea del giudizio verrebbe attestata la soccombenza dell’Amministrazione – conclude Cgil Flai Puglia -. Tutto quanto sopra, nostro malgrado, viene legittimato dal contenuto del Verbale del 30/04/2021 del Collegio dei Sindaci revisori dell’Arif in virtù di quanto riportato ai Capitoli di spesa di variazione in aumento, n. 380 e 274, rispettivamente per ‘Spese legali e per liti’ e ‘Rimborso spese utilizzo mezzo proprio personale contratto pubblico’, il primo incrementato di 350 mila euro, portando lo stanziamento finale a 684.500 euro; il secondo di 10 mila euro che nei primordi prevedeva un impegno di soli 1.000 euro. Tutte spese che evidentemente, con un minimo di logica, le casse pubbliche, quindi i contribuenti, potrebbero risparmiare. Di fronte a un quadro di tale natura non possiamo che confermare la nostra totale convinzione: ‘fare causa all’Arif conviene, ma vale solo per pochi eletti'”.