Il clima all’interno dell’Amtab, l’azienda municipalizzata barese per il trasporto pubblico, è incandescente. Dopo i dubbi sollevati sulle ultime assunzioni – a cominciare dalla segretaria particolare del direttore generale Lucibello come collaboratore d’ufficio e del nipote ingegnere del segretario Cisl Lomoro a capo dell’officina – i sindacati hanno iniziato a scornarsi fra loro come nelle migliori faide familiari.

Nei giorni scorsi qualcuno ha anche affisso in azienda la stampa del nostro articolo sul concorso, giustificando i caratteri del pezzo in modo artato, tanto per mettere in maggiore evidenza la parentela tra il neo assunto e il sindacalista. In quel video, però, seppure senza fare nome e cognome, Lomoro ha tirato in ballo Michele Lepore, segretario provinciale della Cisas, citando le assunzioni in azienda del figlio e del genero come qualcosa di losco.

L’esperto sindacalista Cisas sta valutando insieme al suo legale di sporgere querela. Lepore, chi ci legge lo sa, è uno che non ha peli sulla lingua, che più volte ha battagliato con il coltello tra i denti. Nell’intervista il segretario Cisas chiarisce molti dei retroscena che sono alla base delle recenti assunzioni, spiegando anche da dove nascono i suoi dubbi e difende a spada tratta le assunzioni del figlio e del genero: “Avvenute al termine di un regolare concorso, senza che io abbia potuto fare nulla per loro, essendo tra l’altro mal visto della dirigenza aziendale perché la verità l’ho sempre detta tutta”. Ne ha per tutti Lepore.

Il dito non è puntato solo contro il collega della Cisl Lomoro, accusato di aver calpestato i lavoratori Amtab, sottoscrivendo insieme ad altri sindacati la rinuncia a diritti giudicati sacrosanti. Dopo una “promessa solenne di silenzio fatta al Sindaco di Bari, Antonio Decaro”, Lepore torna anche sulla storiaccia della presunta aggressione subita dal presidente dell’Amtab Pierluigi Vulcano.

Senza avere certe informazioni, difficilmente si possono comprendere certe apparizioni e certe scomparse sindacali, soprattutto considerando il fatto che in tanti sono riusciti a sistemare questo o quel parente, così come successo almeno per un ex consigliere comunale.

Ve ne daremo conto, ma torniamo a parlare del concorso che ha consacrato il nipote di Lomoro a capo dell’officina al posto dell’ex responsabile, finito sotto procedimento disciplinare. Secondo quanto riferito da Lepore, accusando il collega di essere scorretto e falso, il nipote ingegnere sarebbe stato assunto con un super contratto blindato, a differenza di chiunque altro costretto ad aspettare a lungo prima di vedersi riconoscere maggiorazioni e premi di produzione.

Insomma, una storia destinata ad avere un seguito, quantomeno mediatico se la politica e chi potrebbe indagare diversamente da noi, decideranno di non interessarsene.