Il direttore generale dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali sta provando a giocarsi tutte le carte per rimanere inchiodato alla poltrona. Le sue risposte alle nostre molteplici domande – adesso in parte anche della Procura e della Corte dei Conti – sono state affidate a uno scarno comunicato stampa, forse non troppo dettagliato per evitare che qualcuno continuasse a volere spiegazioni. Noi, però continuiamo il nostro lavoro certosino di analisi sull’attività del più grosso carrozzone pugliese.

INTERINALI SOTTO INCHIESTA Nel suo comunicato Ragno non fa alcun cenno al metodo di assunzione, ma scarica tutto sulle agenzie interinali. Nelle stagioni Aib e irrigue 2016, 2017 e 2018, è stato lui stesso a dettare le condizioni d’ingaggio alle agenzie interinali, precisamente chiedendo di assumere i più anziani, che annualmente fanno crescere il proprio curriculum, senza un criterio di rotazione, esperienza o qualsiasi altro requisito potesse dare la possibilità a tutti di avere un’opportunità lavorativa. A tal proposito le agenzie non hanno mai emanato un bando, ma seguito solo le sue indicazioni.

LO SBANDIERATO RISPARMIO DI 13 MILIONI – Al suo arrivo, la prima cosa fatta da Ragno è stata restituire gli autoveicoli a noleggio a lungo termine, circa 80, creando non poche difficoltà agli operai per l’uso del mezzo proprio. È da lì che ha iniziato il suo percorso di risparmio. Per quanto riguarda la sicurezza e l’acquisto di DPI (dispositivi di protezione individuale), non è stato fatto nulla anzi, ha risparmiato ancora altri soldini, a differenza del suo predecessore, che nel 2013 e 2014 aveva fornito a mille operai tutto il vestiario occorrente. Nulla è stato investito sugli impianti irrigui dove gli operai, tutta gente di buona volontà, si prodiga a sistemare linee, scavi, provvedendo anche alle riparazioni, tutto con il proprio saper fare. Anche lì un buon risparmio soprattutto se non si spende nulla. E ancora oggi si continua a non investire, a non utilizzare le somme disponibili sui capitoli competenti per ragioni che Ragno dovrà spiegare, invece di andare in giro a raccontare la storiella del reperimento di somme comunitarie. Somme che certamente serviranno. È una cantilena ripetuta da ormai tre anni in tutte le sale consiliari e commissioni regionali in cui viene invitato a dare spiegazioni. Strano che il presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia, non gli rinfacci la solita manfrina a giustificazione del mancato operato. Riepilogando, non spendendo tutte le somme messe a bilancio annualmente sui vari capitoli, Ragno ha creato un’economia che definisce risparmio, addirittura facendone un punto di vanto. Un buon amministratore deve chiudere i bilanci dell’ente in pareggio, assicurando condizioni di lavoro dignitose, il rispetto delle regole e servizi adeguati agli utenti, non creare un avanzo di cassa.

ASSUNZIONE INTERINALI IMPRESCINDIBILI – Anche qui lo zampino di Ragno è ben visibile. Come dichiara, le candidature pervenute all’agenzia interinale sono state 163, ma guarda caso i 7 assunti nel febbraio 2018 non sono altro che le unità che avevano terminato il rapporto lavorativo da somministrati il 31 dicembre dell’anno prima. Si tratta di 6 unità più una nuova proveniente da Turi che, secondo informazioni in nostro possesso, sembra essere vicina proprio alla famiglia del direttore generale, che a Turi possiede un attività agricolo-turistico-ricettiva sulla provinciale che collega il paese a Sammichele. Un altro caso di parentopoli o l’ennesima coincidenza all’interno dell’Arif? È un caso che su 163 rientrano a lavoro le stesse unità? Altro dilemma che Ragno dovrà spiegare, speriamo non davanti a un distratto Pentassuglia, ma alle autorità competenti, evitando di scaricare sulle agenzie interinali, secondo quanto sappiamo, limitatesi a dare seguito alle indicazioni del direttore generale.

CONSULENZE – Per capire meglio questo passaggio faremo un confronto fra Domenico Ragno e il suo predecessore, la cui anima non sembra essersi del tutto allontanata dai corridoi dell’Arif, Giuseppe Maria Taurino. Ex direttore Taurino, stipendio 90mila euro annui più 25 per cento per la produzione: consulenza a studio fiscale tributario per avviare l’agenzia; consulente tecnico e responsabile RSPP; nomina di due avvocati a supporto dell’agenzia a 12mila euro annui ciascuno; studio legale Sticchi-Damiani per consulenza direzione generale e uffici a 20mila euro annui; medico legale; addetto stampa sino a dicembre 2017 per 1.000 euro al mese. Direttore Ragno: stipendio di 120mila euro l’anno più 25 per cento per la produzione: consulenza a uno studio fiscale tributario sino a dicembre 2018; responsabile RSPP sino a dicembre 2018; proroga di due avvocati a supporto dell’agenzia sino a luglio 2019 per 12mila euro ciascuno all’anno; studio legale Balducci al solo supporto della direzione generale per 36mila euro l’anno; medico legale
addetto stampa somministrato da febbraio 2018 a febbraio 2019 con livello D1 del contratto nazionale a 2500 euro al mese, con attività di supporto della direzione generale; sei lavoratori somministrati di livello compreso tra D1 e C1 da febbraio 2018 a febbraio 2019, dei quali due dimissionari a supporto della direzione amministrativa.

Il direttore Domenico Ragno evidentemente non ha intenzione di rispondere alle nostre domande, ma restiamo a sua totale disposizione nel caso volesse spiegare alcune questioni rimaste aperte in merito alla gestione dell’ente.