Alfredo Borzillo commissario straordinario Consorzio Terre d'Apulia

Nuova batosta sul Consorzio Terre d’Apulia, che poi significa sulle tasche di tutti noi. L’Ente pubblico economico, alla cui guida c’è il commissario straordinario Ninni Borzillo, ha infatti perso in Cassazione il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello di Bari che disponeva il reintegro del lavoratore Filippo Fasano, nonché il pagamento delle spese processuali dei vari gradi di giudizio.

La vicenda, di cui abbiamo già scritto in precedenza, parte da lontano. Fasano, insieme al fratello Massimiliano, è tra quei cinque dipendenti del Consorzio Terre D’Apulia che hanno fatto ricorso al Giudice del lavoro per ottenere il riconoscimento del diritto all’assunzione dopo aver lavorato anche fino a 30 anni con contratti a termine.

Senza entrare nei dettagli tecnici, per i quali vi rimandiamo alla lettura della sentenza, in galleria a fondo pagina, le motivazioni addotte dal Consorzio sono tre: una ritenuta non fondata e due inammissibili. Praticamente, la Suprema Corte di Cassazione ha dato torto al consorzio su tutta la linea.

“La sentenza, di fine novembre, è stata notificata venerdì scorso  – ci ha detto l’avvocato Caterina Mallardi, che ha seguito tutta la vicenda – ed è immediatamente esecutiva. Se il commissario straordinario continuerà a non applicarla, mi rivolgerò al Tar per la nomina di un commissario ad acta, anche perché al lavoratore vanno ora riconosciuti tutti gli arretrati non percepiti per quei periodi in cui avrebbe dovuto lavorare, ma non gli è stato consentito”.

Parliamo di migliaia di euro, a cui bisogna aggiungere il pagamento delle spese del giudizio di legittimità che la Cassazione, si legge nella sentenza, “liquida in 3mila euro per compensi, oltre a 200 euro per esborsi, rimborso spese generali nella misura del 15% ed accessori di legge”. Solo per un lavoratore, a cui, visto il presupposto, seguiranno verosimilmente anche altri. Ma forse il presidente Emiliano non lo sa.