Non abbiamo trovato né il direttore generale, Domenico Ragno né la dirigente dell’Ufficio Ragioneria, Lucia Littoriano, ma l’intervista con l’onnisciente addetto stampa dell’Arif è stata illuminante.

Beppe Stallone, interinale all’Agenzia per le attività irrigue e forestali della Puglia, è convinto che ci sia bisogno di avere qualcuno alle spalle per farsi venire la voglia di chiarire le dinamiche del più grande carrozzone regionale. Un’agenzia così efficiente da non trovare tempo e soldi per appiccicare un nuovo adesivo col proprio logo all’ingresso del plesso che li ospita alla zona industriale.

L’addetto stampa, oltre a ricordare che ci conosciamo da 20 anni, sottolineando che non apprezza il nostro modo di fare giornalismo, tira fuori due o tre notizie meritevoli di sottolineatura. I raccomandati del Progetto Maggiore il 31 dicembre andranno a casa senza se e senza ma, non potendo così maturare i 36 mesi per l’assunzione diretta. Non solo. A sentire Stallone, Ragno ha scritto la lettera in cui chiede ai dirigenti quali siano figli o parenti di personale Arif assunto come interinale, perché oltre al Progetto Maggiore ci sarebbero altre possibili storture nelle assunzioni.

E, infine, Stallone è convinto che se dovessero essere scoperti, salvo non sapere che l’Agenzia è sprovvista di un regolamento e non conoscere il volto del responsabile dell’Ufficio Ragioneria dell’ente per cui lavora, i furbetti delle auto aziendali pagheranno l’eventuale abuso.

Dal canto nostro, piaccia o non piaccia il nostro giornalismo, torneremo a chiedere conto della gestione della cosa pubblica, linda e pinta per l’addetto stampa, nonostante il suo datore di lavoro abbia scritto senza mezzi termini che le cosiddette missioni se improprie non saranno pagate come successo finora, ipotizzando altresì la presenza di raccomandati tra gli interinali assunti all’Arif.

Le domande che vorremmo porre al dottor Ragno sono tante e speriamo di avere presto la possibilità di fargliele. Saremo assolutamente dettagliati, chiedendo in cambio solo altrettanta precisione. Gli annunci stanno a zero, mentre i presunti abusi potrebbero aver già gravemente pesato sulle casse pubbliche.