Presunta distrazione di fondi già approvati e quindi vincolati. Si tratta di quelli destinati al pagamento dei premi di produzione ai dipendenti pubblici, ma anche quelli col contratto privatistico. Nell’occhio del ciclone sono finite alcune transazioni per avanzamenti di carriera e mansioni superiori.

Un’altra patata rovente si abbatte tra le mani del direttore generale dell’Arif, Domenico Ragno. Tra i sindacati c’è un grande fermento e pare sia in atto una mobilitazione per organizzare un presidio fuori dalla sede centrale, in via Corigliano. L’obiettivo è quello di raccogliere firme per chiedere al presidente Emiliano l’allontanamento di Ragno dalla direzione dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali.

Dove sono finiti quei soldi? E chi, fosse confermata la grave ipotesi, li ha distratti? Per questo la Cisl starebbe effettuando un accesso agli atti, in modo da comprendere cosa sia realmente successo e coinvolgere tutte le sigle nella crociata anti Ragno. Ma facciamo un passo indietro. In ballo c’è il rinnovo de contratto Cirl (privati) e Cid (pubblico). Lo scenario è il mancato riconoscimento dei premi al pubblico, al contrario di quanto successo nel comparto privatistico. Ai dipendenti non sono stati riconosciuti i premi di produzione degli anni 2015, 16 e 17. Complessivamente mancherebbero all’appello 1,2 milioni di euro.

Per la Funzione Pubblica si vuole rinnovare il fondo del premio, ma solo per il 2018, come se gli anni precedenti non esistessero. Nell’incontro, tenutosi in Presidenza con i sindacati della Funzione Pubblica, il consigliere di Emiliano, Domenico De Santis, aveva preso l’impegno di provvedere affinché Ragno preparasse l’atto, in modo da liquidare i premi di produzione legati al passato, come da contratto integrativo provinciale.

Per ben tre volte l’Arif è stata invitata in tribunale da Cgil e Uil, che hanno provveduto a denunciare il direttore generale per comportamento anti sindacale. Dopo un paio di promesse da marinaio, però, Ragno sembra aver scaricato la questione sul capo del personale, Ugo Galli. La sorpresa arriva nell’ultima riunione. Galli, stando a quanto siamo riusciti ad apprendere, avrebbe dichiarato il diverso utilizzo dei fondi destinati al premio di produzione.

La Cisl è intenzionata ad andare fino in fondo e dopo aver ottenuto gli atti starebbe preparando la trasmissione degli stessi alla Corte dei Conti e alla Procura. Non solo. Tra le domande che in tanti si pongono, ce n’è una che abbiamo fatto anche noi più volte: con quale criterio diversi operai oggi si trovano a ricoprire posti di impiegati col sesto livello e per di più essendo stretti collaboratori di Ragno? Il clima è pesantissimo, tanto che si pensa all’istituzione di un Comitato per la legalità all’interno dell’Arif.