Interrogato il responsabile, il responsabile non rispose e a quanto pare per il momento non intende rispondere. Sulla questione della presunta presenza di amianto nel cantiere per la costruzione del centro sociale a San Girolamo, sotto la pressione di un gruppo di residenti del quartiere sentiamo il dovere di non mollare.

Il primo articolo della saga, convinse subito l’assessore all’Ambiente del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, a tranquillizzare tutti. “Non c’è amianto disse”, ma disse anche che non sapeva nulla della demolizione della ex scuola Duse. La risposta, però, non ha fugato i dubbi. Volevamo e vogliamo sapere, senza tentennamenti, se tutto l’amianto con cui era stata costruita la sede della vecchia scuola venne completamente bonificato.

Lo abbiamo chiesto anche all’ingegner Vincenzo Campanaro, responsabile del Settore Ambiente del Comune di Bari. Ci disse che le analisi dell’Arpa avevano fugato ogni dubbio. Sì, ma per quanto riguarda tutto l’amianto con cui era stata costruita la sede della ex scuola Duse o solo per quello ritrovato nella parte corrispondente alla porzione del centro sociale in costruzione? E soprattutto se quell’amianto fu bonificato, che ci faceva negli scavi del centro sociale? Nemmeno Campanaro riuscì a tranquillizzare appieno i cittadini di San Girolamo.

Così, prima di invocare le ruspe, non resta che porre la stessa domanda, magari in forma più chiara, a Domenico Tondo, responsabile della Ripartizione Infrastrutture, Viabilità e Opere Pubbliche del Comune di Bari oltre che all’impresa di costruzioni Murgolo.

Il primo, all’epoca dei fatti era il responsabile dei lavori. L’altra era l’azienda incaricata della demolizione dei due manufatti di cui si componeva la Duse e del conseguente smaltimento del materiale cancerogeno, poi comunque ritrovato durante i lavori per la costruzione del centro sociale. Lavori interrotti e mai più riavviati nonostante tutti dicano di stare tranquilli.

Ingegner Tondo, impresa Murgolo, dov’è il resto dell’amianto della ex scuola Duse? Per evitare di alimentare voci incontrollate e creare inutili preoccupazioni, sarebbe importante vedere i documenti comprovanti la corretta bonifica di quell’amianto. Nel caso non ci fossero – magari solo perché è passato molto tempo – sarebbe necessario fare altri accertamenti, prendendo come punto di riferimento le cartine della vecchia scuola. A dire che i manufatti della ex Duse erano in parte costruiti con l’amianto non siamo noi, ma gli stessi documenti prodotti dagli uffici comunali competenti.