Giumino, all’anagrafe Gaetano Balice, continua di fatto a gestire il cimitero comunale di Carbonara, quartiere di Bari, nonostante sia in pensione da 16 anni. Dà ordini agli addetti della cooperativa che si occupa del camposanto, ma non disdegna il lavaggio delle ossa e le tumulazioni.

Nel caso servono indicazioni, anche sulle opere marmoree da realizzare, ci pensa sempre Giumino. A Carbonara lo conoscono tutti l’ex custode del cimitero, in pensione dal 2002. Il suo è più di un’opera di volontariato, come dice ai nostri microfoni. Si tratta di un vero e proprio lavoro.

Per molti quella del signor Balice è la storia della scoperta dell’acqua calda. Il problema, in considerazione delle reazioni avute dei due custodi incaricati e del direttore dei cimiteri cittadini, però, abbiamo scoperto che l’acqua è bollente. In questo caso scotta e pure parecchio.

Il direttore, interpellato al telefono, assicura che provvederà a fare una diffida scritta, affinché Giumino smetta di comportarsi come fosse il vero custode del camposanto. Un ordine perentorio dopo 16 anni. La situazione ingenera confusione e qualche malinteso su mance e commissione di lavori, in tanti casi affidati dai parenti dei cari estinti al cognato di Giumino, con l’attività di fronte al cimitero. Lavoratori in nero, l’ex custode impegnato a lavare le ossa. Sono alcune delle situazioni documentate nel video.