Il commissario generale della Asl di Bari, Vito Montanaro, corteggia e ottiene per il momento la mano di Rosanna Lacapra. Non è il finale di una storia d’amore. Quella che vi raccontiamo è solo l’inizio di una grottesca vicenda professionale targata Sanitaservice. Rosanna Lacapra, il vecchio, compianto e stimato consulente del lavoro della società pubblica, è tornata a compilare le buste paga degli oltre 900 dipendenti.

Lo fa senza avere un contratto, essendo stato fatto scadere quello precedente in concomitanza con l’ingiusta cacciata di Pietro D’Amico. A quanto pare il sì della Lacapra sarebbe arrivato controvoglia, dopo una corte sfacciata e una riunione convocata in stato di emergenza dallo stesso Montanaro. Il rapporto tra i due, però, in realtà è un triangolo. Nella bagarre, infatti, si inserisce la selezione pubblica per il nuovo consulente del lavoro bandita dalla Asl di Bari.

Selezione vinta dal commercialista – quindi non consulente del lavoro -, Cosimo Donvito, che alle dipendenze di Montanaro aveva già lavorato. A ben guardare, dunque, si è creata una situazione imbarazzante, per tutti ma non per i vertici della sanità regionale e locale. La Sanitaservice della Asl Bari adesso ha due consulenti per la compilazione delle buste paga. Il primo ha vinto una selezione, ma ancora non inizia il suo mandato. Il vecchio, invece, senza contratto, continua a compilare i documenti di pagamento. A che titolo? Non certo a titolo di favore personale. Prima o poi Rosanna Lacapra, ma supponiamo anche Cosimo Donvito, vorranno essere pagati.

Sulla questione, in considerazione della presenza a quella riunione d’urgenza, sarebbe interessante conoscere il parere del sindaco Maddalena Pisani, pagata 8mila euro al mese proprio per vigilare sui conti della società pubblica, che pure per un periodo ha amministrato generando l’orgia dell’essere contemporaneamente controllore e controllata. Chi paga, come lo fa e per fare ufficialmente cosa vengono retribuiti i due consulenti? Spingendoci otre, poi, i cittadini baresi e pugliesi non disdegnerebbero ascoltare il parere di Fabrizio D’Addario, l’uomo che Emiliano ha voluto alla guida della Sanitaservice.