Un dirigente del Policlinico, alleggerito della pressione dell’ex direttore generale, ha deciso di fare chiarezza su alcune vicende che hanno contraddistinto l’era di Vitangelo Dattoli, il socialista triggianese alla guida del più grande ospedale pugliese. Alcuni documenti ufficiali – come sempre la base delle nostre inchieste – permettono di tornare sulla vicenda della Telecardiologia, anche alla luce degli ultimi accadimenti giudiziari.

La nuova puntata della ritrovata saga sulla Telecardiologia è l’ultimo colpo “illegittimo” del “miglior manager della sanità pugliese”, come lo aveva ribattezzato il presidente Michele Emiliano in occasione dell’insediamento alla direzione degli Ospedali Riuniti di Foggia. Si tratta di una storia complessa, evidentemente un rompicapo anche per tutte le autorità giudiziarie e istituzionali che dovrebbero venirne a capo.

Due i punti salienti. Intanto la delibera illegittima 838 del 13 giugno 2016, da ben 470mila euro, firmata dall’ex dg del Policlinico per la “manutenzione del sistema di Telecardiologia”, con “affidamento diretto”, cioè senza gara, fatta per sanare retroattivamente dal 1 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre dell’anno dopo l’attività effettuata dal Consorzio CONSIS. Senza dimenticare l’altra delibera, pure quella apparentemente illegittima, la 1558 dell’11 ottobre 2017, firmata sempre da Vitangelo Dattoli, per prorogare e sanare ancora una volta retroattivamente il contratto di manutenzione del software di 400mila euro all’anno a valere dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 e sempre a favore dello stesso consorzio.
Tradotto in soldoni pubblici, cosa che a qualcuno continua a sfuggire, in due anni sono stati spesi ben 870mila euro per la manutenzione di un software non certificato, che dopo tre anni dal suo utilizzo è ancora un prototipo.

Ma che cos’è un prototipo? Proviamo a spiegarlo alla nonna Teresa attraverso Wikipedia: “Il prototipo è il modello originale o il primo esemplare di un manufatto, rispetto a una sequenza di eguali o similari realizzazioni successive. Normalmente costruito in modo artigianale e in scala 1:1, sul prototipo verranno effettuati collaudi, modifiche e perfezionamenti, fino al prototipo definitivo, da avviare alla produzione in serie”. E qui entra in gioco il dirigente del Policlinico, pronto a fare luce sulla vicenda, fornendoci delibere inquietanti, con l’unica richiesta di restare anonimo.

Quattro giorni prima di lasciare il Policlinico, Dattoli si sarà sentito in dovere di sanare gli obblighi che aveva con il consorzio CONSIS, evitando dunque di lasciare la patata bollente nelle mani del neo commissario Giancarlo Ruscitti. In questo modo Ruscitti, senza il rimorso del dirigente non avrebbe neppure saputo della faccenda. Immaginiamo che della Telecardiologia il commissario del Policlinico sia a conoscenza solo del racconto fattogli dall’ex direttore generale. È per questo che vogliamo fornire a lui e a tutti i pugliesi un’altra versione dei fatti.

La delibera di Dattoli, già di per sé “illegittima”, avrebbe “sanato” il contratto solo fino al 31 dicembre 2017, ma dal 1 gennaio 2018 ad oggi la responsabilità è tutta di Ruscitti. Si badi bene – molto bene – che le delibere siano “illegittime” non lo diciamo noi, ma lo stesso Dattoli. Nella delibera 1558 dell’ 11 ottobre 2017, infatti, l’ex numero uno del Policlinico scrive: “… la Direzione dell’Area approvvigionamenti e patrimonio … omissis … ha avviato un processo di riorganizzazione funzionale … omissis … al fine di migliorare l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa con l’obiettivo di sanare la situazione contrattuale di proroghe e ricondurla nei binari della legittimità”. Proprio così, “ricondurla nei binari della legittimità”.

Poiché questa frase non ce la siamo inventata, ma è scritta in un “atto ufficiale” a firma di  Vitangelo Dattoli, crediamo sia necessario che Ruscitti e le autorità competenti indaghino per fare chiarezza. Indagine che finora nessuno ha sentito il bisogno di condurre. Ma torniamo al prototipo, finanziato con fondi europei e regionali. Nonostante le tante denunce fatte anche dal Movimento 5 stelle, il pagamento della commissione iniziale è stato saldato? Alla domanda potrebbero rispondere solo la dirigente regionale Agrimi o il presidente Emiliano, essendo questo aspetto rimasto top secret. Neppure la consigliera Regionale e portavoce del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia, è riuscita ad arrivare all’informazione con una regolare richiesta di accesso agli atti, manco fosse un progetto militare.

Saremmo curiosi di sapere in cosa consista questa manutenzione dal costo faraonico, ma forse basterebbe il nome della piattaforma a spiegare gli importi anomali per la manutenzione di un semplice software, che ribadiamo essere ancora un prototipo dopo tre anni dalla sua realizzazione. Per gli addetti ai lavori l’avveniristica “Piattaforma multimediale Helis EMS versione 1.0” è un “CDSS” (Clinical decision support system) ed HELIS è l’affascinante acronimo di Health Emergency onLine Support system che, come dicono testualmente gli inventori, ha consentito di elaborare una piattaforma innovativa di driven telemedicine (telemedicina guidata) da un software interattivo, “disegnato per assistere gli operatori del 118 e gli specialisti della Control Room nelle attività di telediagnosi e teleconsulto”. Peraltro, come recitano gli articoli di giornale di tre anni fa, il progetto, nato in Puglia con il CONSIS, si sta sperimentando in collaborazione con il Royal Brompton Hospital &Harefield di Londra.

Peccato che i responsabili degli Ospedali Inglesi da noi interpellati, ci abbiano riferito di essere all’oscuro della sperimentazione. Ci farebbe ovviamente piacere essere smentiti dal CONSIS e dal direttore del centro di Telecardiologia Regionale. A questo punto della storia aspettiamo copia del progetto londinese e l’esito della sperimentazione, considerato che dopo tre anni il progetto dovrebbe essere terminato. Ci chiediamo, però, come mai dopo tre anni questo software sia ancora la versione 1.0, cioè un prototipo, che sta mettendo non solo a dura prova i nervi degli assuefatti operatori del 118, ma soprattutto a rischio le coronarie dei pugliesi. A nulla sono valse le innumerevoli denunce fatte dal nostro giornale e da alcuni addetti ai lavori, come l’Ipasvi.

L’aggiornamento del pentito dirigente del Policlinico, consente di ricordare a tutti gli inquirenti quanto già da noi ribadito due anni fa.

Nella prossima puntata ci occuperemo delle spese vere e non dichiarate per la gestione del sistema di Telecardiologia, che non sono certamente quelle presentate da Dattoli e approvate nella famosa delibera 585 del 02 aprile 2014, relativa all’affidamento del servizio di Telecardiologia al Policlinico di Bari.

La storia del funzionario del Policlinico beccato a intascare una presunta tangente potrebbe essere un caso isolato. Abbiamo molto apprezzato la comunicazione del dottor Ruscitti relativa ai provvedimenti in urgenza dopo l’arresto del funzionario. Preghiamo il commissario di verificare anche quanto dichiarato dal dirigente del Policlinico di Bari, che potrebbe essergli più vicino di quanto non immagini.