La storia del centro di riabilitazione Padre Pio di Capurso si arricchisce di un nuovo, incredibile colpo di scena. La notizia non è ancora ufficiale, ma i 161 dipendenti e l’accreditamento al Sistema Sanitario Regionale potrebbero essere ceduti al CON.SSI, il Consorzio Sanità e Servizi Integrati con sede legale a Foggia, in via Di Iuvara.

In una lettera inviata anche a Regione Puglia e Asl Bari, analoga a quella inoltrata da  Segesta, Il Consorzio si dice pronto a farsi carico del centro Padre Pio, con tutti gli annessi e connessi. Lo farebbe con un affidamento diretto, in attesa di partecipare all’appalto pubblico, chiarendo di avere i requisiti per farlo.

Tutto ciò nonostante ci sia una battaglia legale tra Regione e gli attuali gestori, la GMS dell’ingegner Lucio Pellicani. Nella lettera, il CON.SSI. dice di avere a disposizione una struttura ad Adelfia. Si tratta dell’ex centro Padre Pio. Facendo qualche ricerca abbiamo scoperto che il Consorzio avrebbe già versato un paio di rate dell’affitto, per una cifra superiore ai 10mila euro al mese, ma soprattutto abbiamo saputo che alla missiva con la disponibilità a rilevare il centro, sarebbe allegato il contratto, la cui stipula ci è stata confermata dai vecchi proprietari.

Sì, perché la formula sarebbe quella dell’affitto per un anno, con la successiva opzione di acquisto per una cifra di circa 7 milioni di euro. I quesiti sono tanti, ma ce n’è uno al quale dovrebbero rispondere le autorità competenti in materia. Come può il Consorzio fare un simile investimento, partito ormai da qualche mese, non avendo formalmente ricevuto una risposta dalla Regione? C’è forse un tacito accordo che rischia di turbare il normale svolgimento della vicenda?

I lavori per l’adeguamento della struttura, non ancora accreditata, sarebbero iniziati già da qualche giorno. Ieri gli operai sono stati certamente visti al lavoro. La Regione Puglia, poi, ha bloccato da anni autorizzazioni e accreditamenti per case di cura e centri di riabilitazione. La legge risale al dicembre del 2007 e precisamente a stabilirlo è l’articolo 3, comma 32 della legge regionale numero 40. La Asl stessa, in una nota dello scorso mese di gennaio, scrive: “Senza implicare nuovi accreditamenti e autorizzazioni di strutture di riabilitazione, attualmente ancora sospesi…”, proprio per effetti di quella legge.

Fosse confermato quanto da noi scritto, si tratterebbe di un episodio particolarmente grave, soprattutto alla vigilia dell’appuntamento di questo pomeriggio per la discussione del futuro del Centro Padre Pio – evidentemente deciso – da parte della Task Force regionale sul lavoro presieduta dall’ex assessore Leo Caroli. La nostra personale solidarietà va ai dipendenti, perché si sarebbe potuto risolvere prima e meglio la loro drammatica situazione.

Abbiamo provato invano a contattare telefonicamente il responsabile del Consorzio foggiano. Restiamo a disposizione di chiunque avesse voglia di precisare o smentire quanto riportato.