Abbiamo raccontato della “riunione segreta” e delle mancate smentite, degli accordi sottobanco e delle tregua politica pre elettorale. Nella seduta odierna, il Consiglio di amministrazione della STP (Società Trasporti Provinciale) avrà il delicato compito di decidere da che parte stare.

Secondo quanto deciso tra i sindaci di Bari, Trani e Sandrino Cataldo, marito della consigliera comunale e metropolitana, Anita Maurodinoia, dovrebbe concretizzarsi il patto d’acciaio. Dopo aver piazzato l’amministratore delegato, Rosa Pastore, moglie del suo braccio destro, Sandrino Cataldo ha chiesto l’assunzione a tempo indeterminato e senza concorso di Barabara Santeramo, attualmente responsabile dell’anti corruzione.

Non basta la continua infornata di interinali, ben oltre le reali necessità aziendali, tanto che si vocifera l’abbandono del lavoro somministrato dal prossimo mese di giugno per aver tirato troppo la corda. Aesso si chiede il posto a tempo indeterminato per la Santeramo. Cosa decideranno di fare il Consiglio di amministrazione e il suo presidente? Nelle sedute precedenti sono stati redatti verbali di fuoco, con dichiarazioni e spunti che andrebbero girati alle autorità competenti per gli opportuni approfondimenti.

Francesco Paolo Fortunato riuscirà ancora una volta a far prevalere le ragioni pubbliche rispetto agli interessi privati? Diversamente il metro delle assunzioni in STP non avrebbe per tutti la stessa unità di misura. Persino per guidare un’autobus c’è necessità di fare una graduatoria pubblica. Si è fatto un concorso pubblico per assumere il direttore d’esercizio, Mauro Piazza, licenziato dopo sei mesi del vecchio management e riassorbito dai subentranti dopo una transazione.

Si è assunto con un concorso pubblico l’altro direttore d’esercizio, Sergio Bocchetti, che ha usufruito dell’auto aziendale anche dopo la fine del suo incarico ed ora ha portato la STP dinanzi al Tar – chissà poi perché la scelta del Tribunale Amministrativo Regionale – chiedendo un risarcimento di 200mila euro. In questo caso, a quanto pare, nessun accordo.