Il licenziamento dell’Amministratore Unico della Sanitaservice Asl Bari srl, Pietro D’Amico, di cui per primi vi abbiamo dato conto, ha fatto molto clamore, soprattutto perché ci sono tanti punti da chiarire. A D’Amico sono state mosse accuse gravissime, ma fin da subito abbiamo sentito una clamorosa puzza di bruciato. L’ormai ex amministratore unico della società in house della Asl Bari, ci ha concesso una lunga intervista in cui spiega la sua posizione e parla della morsa in cui si è trovato schiacciato come uno degli ex amministratori della Sanitaservice, il suicida Massimo Novelli. Fosse vero il contenuto delle dichiarazioni dell’ex amministratore le verifiche da fare e le carte da portare in Procura sarebbero ben altre.

Dottor D’Amico il suo licenziamento è sembrato ai più un fulmine a ciel sereno, soprattutto per le dimostrazioni di stima ricevute fino al 28 dicembre scorso.
Ritengo assolutamente illegittimo e forzoso il provvedimento effettuato dal Socio Unico della Sanitaservice (la Asl Bari ndr.). Se, com’è stato verbalizzato, l’unica ragione di rimozione è la perdita di fiducia per aver nominato due consulenti legali in nome e per conto della Sanitaservice, rigetto la soluzione del Socio Unico, che pure ne ha diritto. Per la tutela della mia immagine ed onorabilità contesterò l’atto nelle sedi opportune, con prova in merito e in legittimità.

La Asl ha dichiarato di non conoscere i due consulenti da lei nominati, seppure uno dei due lavorava già da quattro anni.
Non era consulente, ma un legale che insieme agli altri, a prezzi esorbitanti come da tariffe minime, si occupava delle cause, anche a 3mila euro ciascuna. Quando sono diventato amministratore ho ricevuto in consegna da chi mi ha preceduto una situazione parzializzata di quello che sarebbe successo. Mi sono piovute 45 cause tutte insieme e poi il meccanismo dell’internalizzazione di altre 30 persone che avevano fatto causa alla Sanitaservice ben 4 o 5 anni prima, più altre cause. A quel punto ho pensato di fermare tutto. Tremila euro a causa avrebbero causato una emorragia di soldi pubblici. Nella delibera del direttore generale della Asl, all’atto della costituzione della short list dei consulenti della Asl, è scritto che da quella short list possono essere presi sia gli avvocati assegnatari per mandato, che i consulenti civili e penali. In nome dell’economia di esercizio e per far risparmiare risorse pubbliche, visto l’alto numero di cause e le problematiche penali presenti. Dovevo nominare un consulente che a meno dello stipendio di un dipendente Sanitaservice, a 800 euro al mese, facesse consulenze anche da quel punto di vista. Consulenze sotto soglia.  Mi è balzato all’occhio l’avvocato che aveva già servito Sanitaservice con successo e così l’ho scelto per affidargli la consulenza legale a causa dell’eccessiva litigiosità, non nostra ovviamente, ma dei dipendenti che chiedono riconoscimento per mansioni superiori, tempo di vestizione, passaggio di categoria e mansione.

È vero che l’Autorità Giudiziaria ha sequestrato le cartelle di 100 dipendenti?
Nel giungo 2016 abbiamo avuto il sequestro di 100 cartelle da parte dell’amministrazione giudiziaria su verifiche di cui non possiamo parlare.

Fosse come dice lei la Sanitaservice avrebbe risparmiato un bel po’ di soldi.
Parliamo di decine di migliaia di euro di risparmio per le casse della Sanitaservice. Non posso dire quanto esattamente. Lo potremo vedere solo all’atto della chiusura del bilancio, che non chiuderò io. Dovremo fidarci di chi lo prenderà nelle sue mani. Non posso essere smentito in alcun modo.

Sta dicendo, che al contrario di quanto dichiarato nel verbale che ha decretato il suo licenziamento, il direttore della Asl era a conoscenza delle consulenze?
La conoscenza è avvenuta sin dal luglio dal luglio del 2017. Ovviamente non è che affidi la consulenza e dopo dieci minuti l’avvocato è operativo. In quel momento l’avvocato Ieva stava già facendo consulenze e pareri per la Sanitaservice. Pareri che giravo alla direzione generale della Asl. Ho l’obbligo di rispettare la legge sulla trasparenza delle informazioni e l’elenco dei consulenti è stato pubblicato nel luglio 2017 sul sito dell’azienda, allegato alla mail con la relazione specifica richiesta del Socio Unico, sollecitato dall’USPPI.

E dell’appalto dato al Consorzio Consulting di Piero Liuzzi? Seppure il senatore ha dichiarato che l’azienda è nelle mani del direttore generale.
Innanzitutto non è un appalto. Sono state date delle gravissime informazioni, direi strumentali. Abbiamo fatto un avviso pubblico per cui abbiamo avuto il nulla osta dalla direzione generale della Asl, attraverso il responsabile dell’ufficio di direzione, l’avvocato Luigi Fruscio, su ordine del direttore generale Vito Montanaro, in qualità di Socio Unico della Sanitaservice. Uno dà il nulla osta perché ne ha ricevuto copia. È stata certificata la regolarità di quello che ho inviato. È stato autorizzato non solo lo svolgimento dell’avviso pubblico, ma anche tutte le operazioni affinché si fosse riusciti a reperire il partner in RTS oppure RTI, per la partecipazione all’avviso pubblico. Quello non è un appalto per dare un servizio, è un avviso pubblico per reperire un compagno d’armi per presentare un progetto. Il partner ha presentato il progetto alla Regione Puglia, con la missiva ovvia di unione in RTS oppure RTI, solo nel caso di autorizzazione al finanziamento stesso. Non è stato dato un appalto di 700mila euro. È falsissimo. I benefici non sarebbero andati al vincitore dell’avviso pubblico, ma all’RTS. I soldi li prende la Sanitaservice, non sbagliamo su questo.

Perché allora il direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro, porta le carte in Procura?
Probabilmente ha portato altre carte. Sono in grado di rispondere a qualunque domanda, salvo portando io le carte in Procura.

Conosce personalmente il senatore Piero Liuzzi, ha mai fatto il docente in corsi organizzati dal Consorzio Consulting?
Conosco il senatore Liuzzi solo perché è un senatore e so che è stato sindaco di Noci. L’avrò incontrato una o due volte durante iniziative benefiche pubbliche. Non ho mai fatto da docente al Consorzio Consulting, seppure io sia docente esperto della Regione Puglia in legislazione e statistica in ambito sanitario.

Secondo quanto da lei dichiarato viene da pensare che dietro il suo licenziamento ci sia un piano per cacciarla e sostituirla con qualcuno più gradito di lei.  
Non so chi mi sostituirà e non posso dirle più di questo perché sono persona coinvolta, non uno spettatore che può essersi fatto la sua idea su questa vicenda. In questo momento sono protagonista calpestato, ma vediamo dopo che succede.

Immagino negherà anche di essersi aumentato lo stipendio.
Non faccio fattura, sono un lavoratore stipendiato come gli altri. Ho una busta paga. Sono stato assunto il 20 maggio 2016. Nella delibera viene stabilito il mio compenso nella percentuale del 70% rispetto a quello del direttore generale della Asl. Il controllo contabile non lo fa Sanitaservice, non faccio io la busta paga. Non c’è scritto da nessuna parte che bisognasse passare da un’autorizzazione. C’è una delibera della Giunta regionale pugliese che sancisce l’aumento di stipendio ai direttori generali delle Asl. Se fosse diminuito, avrei dovuto chiedere l’autorizzazione? Sarebbe stata una procedura automatica, così com’è stato l’aumento. 

Cosa farà adesso?
Il disoccupato in questo momento. Ho lavorato in maniera valida, attiva, presente, propositiva, funzionale e professionale. Per morse di questo tipo già un amministratore di Sanitaservice si è suicidato. Mi sembra di essere all’interno di una morsa che ha già influito sul mio stato di salute e quindi qualcuno ne risponderà.

Sembra proprio che la Asl di Bari non impieghi lo stesso metro di valutazione per tutti i suoi dipendenti.
Il 5 di agosto, voglio sperare per un errore, mi sono accorto che qualcuno in Sanitaservice era stato pagato più di quanto dovuto. Manifestai la cosa per le vie brevi e chi aveva beneficiato ingiustamente di quella cifra, restituì 12mila euro. Nei paesi civili in queste situazioni vengono date medaglie, non defenestrazioni. Ho scoperto l’errore e non poteva non essere evidenziato. Allora non si agì per la perdita di fiducia e invece si perde la fiducia verso un amministratore che ha lavorato correttamente?

Ha chiesto un incontro al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano?
Sono cinque giorni che sto tentando di rintracciarlo. Ho scritto anche una lettera il 29 dicembre scorso, in cui spiego per sommi capi le mie ragioni, perché a mio avviso si tratta di un’ingiustizia.

La sua versione non fa una piega, ma allora perché è stato cacciato?
Evidentemente non ci sono altri argomenti per la defenestrazione di un amministratore che ha lavorato bene. Ho avuto attestazione per la rivoluzione messa in atto nella Sanitaservice. I dipendenti non avevano divise, scarpe, dispositivi di sicurezza, non facevano le attività di formazione obbligatoria e speciale e nemmeno le attrezzature giuste. I dipendenti sono rimasti abbandonati a se stessi per anni. Dal settembre 2017 sono accaduti due fatti importantissimi per la riorganizzazione. Dal settembre 2016 tutti i direttori di presidio, amministrativi e sanitari, oltre ai dirigenti della Asl di Bari, compreso il direttore generale, hanno avuto il Piano di lavoro per turni operativi di servizio di 902 lavoratori: giorno per giorno, ora per ora, ospedale per ospedale. Cosa mai successa prima. In più abbiamo risparmiato risorse dal punto di vista degli straordinari e sull’allocazione del personale. Nel mese di ottobre abbiamo richiamato anche il Socio Unico a fare il disciplinare di servizio. La legge, oltre che lo statuto della srl, stabilisce che il disciplinare è obbligatorio. Ho fatto l’ABC della società per questo sono stato defenestrato.