Matteo Colamussi presidente del CdA delle Ferrovie Appulo Lucane

Torniamo a occuparci delle Ferrovie Appulo Lucane e dell’operato del suo management, a partire dal Presidente del Cda e Direttore Generale Matteo Colamussi. A chiamarlo in causa non siamo noi, bensì l’Unione Sindacale di Base della Basilicata, che nei giorni scorsi ha diramato un lungo comunicato dal titolo esplicativo: Cronache FAL.

L’USB punta il dito, tra le altre cose, contro i concorsi affidati alla Tempor e contro il doppio incarico di controllore e controllato nelle mani di Colamussi, e di certe dichiarazioni rilasciate alla stampa da quest’ultimo, smentito dai fatti. Fatti, e soprattutto ragioni, che hanno spinto il sindacato ad inviare un esposto-denuncia alla Procura di Potenza. Questo il testo integrale del comunicato stampa.

FAL e TEMPOR hanno espletato i concorsi apicali a RUTC Rete e RUTC — PT Bari, il 30/12/2017 sono state pubblicate le graduatorie finali che confermano in pieno i pronostici. Questo Sindacato aveva chiesto quantomeno una sospensione dei bandi di concorso a causa della probabile mancanza di oggettività dello stesso, già argomentata e ben nota a tutti, ma la richiesta non è stata accolta né è stata condivisa dalle altre forze Sindacali, quasi fosse una questione irrilevante o addirittura personale, anziché una questione di fondamentale legittimità. Si comunica, comunque, che in merito ai suddetti concorsi la USB di Basilicata ha presentato un Esposto-Denuncia presso la Procura della Repubblica di Potenza, pertanto da ora in avanti non tratterà la questione, avendo investito direttamente l’Autorità Giudiziaria competente che sarà informata dei futuri sviluppi.

Circa il doppio incarico di Presidente del Cda FAL e di Direttore Generale del dottor Matteo Colamussi, su cui da tempo abbiamo manifestato dubbi di legittimità, invitiamo gli Enti in indirizzo e soprattutto l’ANAC ad analizzare anche l’analoga questione che interessa l’Ente Acquedotto Pugliese, società a totale partecipazione della Regione Puglia, dove da qualche mese sono in discussione le deleghe operative al Direttore Generale dottor De Sanctis, anch’esso Presidente del CdA AQP. In quanto sembra che il doppio incarico sia illegittimo, perché “non è possibile essere contemporaneamente controllore e controllato” (vedi Il Corriere del Mezzogiorno Ed. di Bari — Supplemento del Corriere della Sera del 30/11/2017). È evidente che questa vicenda presenta molte analogie con le FAL, sono storie parallele e simili.

Circa i lavori sulla tratta Genzano-San Nicola e della conseguente chiusura del collegamento ferroviario Bari-Potenza da oltre cinque anni, il fermo dei lavori di oltre un anno del Terminal del Gallitello di Potenza Inf., dei due sottopassi di PZ Santa Maria non ancora iniziati, della perdita definitiva dei finanziamenti europei FESR per il prolungamento della tratta metropolitana a Macchia Romana – sede dell’Ospedale Regionale San Carlo e dell’Università di Basilicata, ci siamo già occupati diffusamente e non intendiamo ripeterci.

Recentemente sulla linea Avigliano-Potenza si sono aggiunte anche le “norme di mitigazione del rischio” ferroviario, misure conseguenti agli incidenti delle Ferrovie del Nord Barese Ferrovie del Sud Est del 2016 e 2017, pertanto su quella linea si continuerà a viaggiare alla velocità max. di 50 km/h con un regime di circolazione allucinante in uso nel 1800, tanto fino a quando non sarà installato sulla Avigliano-Potenza il nuovo segnalamento per la marcia in sicurezza dei treni. Lavori questi che si spera siano appaltati entro il corrente anno ma che dovevano essere stati realizzati già da anni anche perché la spesa sarebbe già stata finanziata con risorse ministeriali, richiamiamo inoltre anche lo stato precario della tratta Gravina-Genzano di circa 41 Km dove l’armamento attualmente in opera risale agli anni 1982-1994 e da oltre venticinque anni non ha avuto interventi di revisione.

Da tanto di rileva che le prospettive di sopravvivenza delle linee ferroviarie FAL potentine, nonostante i milioni di euro spesi, appaiono sempre più incerte, gli stessi uffici di Potenza della defunta Direzione Esercizio FAL di Basilicata, di fatto ormai totalmente esautorati a seguito del trasferimento di tutte le competenze effettive alla Direzione Esercizio unificata di Bari, sono ormai destinati alla inevitabile soppressione nel volgere di qualche anno, in nome delle scelte aziendali “di razionalizzazione e di efficientamento dei servizi”, però sempre a favore e in direzione di Bari.

Ogni volta che il Sindacato USB affronta questi temi scottanti, assistiamo a immediate e risentite smentite da parte del Presidente dottor Colamussi sugli organi di stampa locale, questi ultimi molto tempestivi e disponibili nel recepire le “buone ragioni” delle FAL, ma estremamente lenti e cauti nel pubblicare i documenti della USB, evidentemente i frequenti paginoni di pubblicità pagati da FAL sul “nuovo modo di viaggiare in Basilicata” sono molto più efficaci e convincenti delle nostre “chiacchiere”. Ma in questo modo né la stampa non svolge un ruolo corretto, né fornisce informazioni esatte ai lettori e all’opinione pubblica.

Il Signor Presidente delle FAL, dopo le consuete autocelebrazioni sulle opere “magnifiche e progressive” realizzate sotto la sua guida, evoca “isolati delatori”, “denigratori del duro lavoro svolto dal management FAL” , “diffamazioni e calunnie”; riteniamo invece che affermare fatti veri, inoppugnabili e noti a tutti, non costituisca ancora un reato in Italia.

Già nel 2016 il Signor Presidente delle FAL nell’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 23/10/2016 – pag.16 – prometteva “la riapertura, entro Marzo, della tratta potentina della linea ferroviaria che abbiamo completamente ammodernato e messo in sicurezza” , è stato smentito dai fatti perché la linea ad oggi è ancora chiusa né è stata completamente ammodernata e messa in sicurezza.

Di nuovo nella intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 17/11/2017 — pag.V — il dottor Colamassi ha affermato “entro Marzo 2018, una volta terminati i lavori sulla tratta Cancellara Oppido, sarà riaperta la linea ferroviaria fino a San Nicola”, ma purtroppo temiamo che anche questa volta sarà smentito dai fatti. Le ragioni sono molte e le abbiamo ampiamente esposte nei documenti precedenti, ci auguriamo che gli organi di Governo Regionali e la stampa accertino con senso critico una buona volta questi fatti, cominciando col fare un viaggio in treno da Gravina a Potenza per constatare di persona. Siamo molto preoccupati per la gravità delle questioni poste, per il futuro di questa importante infrastruttura, per i territori e le comunità interessate e per la stabilità dei posti di lavoro FAL nell’area potentina.