Appena tre settimane fa avevamo pubblicato la sonora bocciatura della USB lucana in merito alla gestione delle Ferrovie Appulo Lucane. Oggi apprendiamo che il plotone degli scontenti è ben più nutrito di quanto si voglia far credere. Promozioni e prebende di varia natura hanno zittito le gole profonde del passato, ma non la Faisa-Confail, alla quale si sono dovuti accodare anche i confederali.

Le questioni sollevate sono gravi al punto da costringere l’organizzazione sindacale, per mano del suo responsabile aziendale, Giuseppe De Manna, a dare un ultimatum al presidente e contemporaneamente direttore generale delle Ferrovie Appulo Lucane. In assenza di risposte, anche scritte, è pronta la procedura di raffreddamento dal Prefetto. Nel caso il silenzio persista sarà sciopero.

Ma cosa lamenta la Faisa-Confail? “Pur avendo riposto fiducia nelle promesse fatte dagli organi apicali di codesta Società, non ultima quella fatta ai lavoratori la sera dell’evento del G7, di discutere a breve del premio di risultato, è costretta, dalle condivise e pressanti richieste dei lavoratori – scrive De Manna – a richiedere risposte ad una serie di quesiti, non esaustivi, per i quali non sono più accettate risposte evasive o temporeggianti”.

Una delle preoccupazioni maggiori è la mancanza di personale nei settori operativi aziendali, che per conseguenza avrebbe un super lavoro sotto forma di prestazioni straordinarie da parte di macchinisti, manovratori, capistazione, capitreno ed operai. Prestazioni che supererebbero di gran lunga i limiti consentiti dalla normativa vigente, “mettendo in serio rischio la salute psicofisico dei lavoratori”.

Una denuncia particolarmente articolata, che comprende alcune domande particolarmente imbarazzanti: “Come mai alcuni treni sono scortati da operatori che hanno il solo obbligo della loro presenza a bordo treno, senza alcun altro compito dichiarato? Le manutenzioni sui rotabili sono eseguite rispettando i termini di scadenza? Che necessità c’è di avere due capi tecnici nel settore IE-ACEI (di cui uno è privo di qualsivoglia abilitazione e di assegnazione tratta), con conseguente duplicazione dei costi tra trasferte, straordinario e chiamate in emergenza in quanto la stessa chiamata in emergenza viene pagata ai due dipendenti?”. L’elenco è particolarmente lungo e degno di nota.

La Faisa-Confail chiede inoltre : “Con quale criterio si è individuato il CUT trasferito dalle officine agli ACEI, in mancanza delle necessarie competenze; come mai si spostano operai specializzati dai reparti di appartenenza e si destinano ad altre mansioni, senza avere alcuna competenza e conoscenza”.

Il comunicato cita poi l’art.36 della Costituzione Italiana: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Da questa considerazione l’ennesimo quesito: “Come si intende affrontare lo svuotamento delle officine? Per caso con appalti di service a ditte esterne?”. Ci sono poi perplessità che mettono in discussione la sicurezza stessa dei viaggiatori. “Il personale operativo e manutentivo è pronto e formato all’avvento del Train Stop? Sono stati acquistati i necessari strumenti per la diagnostica dei guasti e i ricambi necessari in caso di necessità? Nel mirino sono finite anche le nuove divise”.

“Come mai le ultime forniture di divise si sono rilevate non idonee sotto ogni aspetto? Si è a conoscenza della cattiva qualità e scarsa resistenza dei tessuti? Si è a conoscenza del cambio di colore a contatto con la pelle? Si possono consultare le relative schede tecniche?”. Nessuna risposta da parte dell’azienda anche per quanto riguarda il premio di risultato ed il contratto di secondo livello, pur essendo stati gli ultimi bilanci chiusi in utile. L’ultimo aggiornamento risale ormai a otto anni fa.

In ultimo, ma non per ultimo, De Manna tira in ballo ciò di cui in passato ci siamo già occupati: i concorsi. “Con quale norma  domanda il sindacalista – continua – sono stati individuati i criteri necessari per partecipare ai bandi di concorso per i parametri 250? È possibile o voluto che per uno sia previsto anche il titolo di studio di scuola media superiore con specifico patentino, in possesso solo di pochi eletti e di qualche organo tecnico di controllo, e per l’altro sia necessaria esclusivamente la laurea? Per quanto sopra esposto chiediamo un urgente incontro al fine di fornire risposte esaustive ai quesiti posti”. Finora l’azienda non ha risposto. I sindacati aspettano riscontri prima di rivolgersi alle autorità competenti.