“Non è costume di questa organizzazione sindacale sollecitare interventi non necessari o tornare continuamente sugli stessi argomenti se non vi sono gravi motivi”. Inizia così l’ultima lettera inviata anche al direttore generale della Asl di Bari dalla FSI-USAE, a firma di Francesco Papappicco e Francesco Balducci.

“Eventuali disservizi possono avere conseguenze negative per gli utenti e per gli stessi operatori – scrive il sindacato -. Purtroppo, al peggio sembra non esserci limite”. Il fatto in questione è il turno scoperto del medico al Punto di primo intervento (l’ex pronto soccorso) di Santeramo in Colle.

“Ancora una volta dobbiamo segnalare una situazione incresciosa, che solo per fortuna non ha avuto conseguenze per gli utenti – si legge nella denuncia – a causa delle ormai croniche carenze di organico, ma soprattutto di deficit organizzativo. Solo grazie al senso di responsabilità e spirito di adattamento del medico assegnato all’ambulanza Mike vi è stata solo una temporanea interruzione del servizio”, si legge ancora.

Il fatto sarebbe accaduto il 2 novembre scorso. Il PPIT di Santeramo, alle 8 del mattino risultava scoperto e del fatto sarebbe stato informato il Coordinamento Aziendale. E qui l’affondo della FSI-USAE. “Il Coordinamento – scrive – non si è attivato in alcun modo per predisporne la copertura nè a darne comunicazione all’infermiere in turno al PPIT. Quest’ultimo, preoccupato per quanto stava accadendo, ha segnalato il fatto al medico in servizio presso la postazione del 118, proprio il dottor Francesco Papappicco, il quale si è attivato mettendosi in contatto telefonico con la Centrale Operativa e con lo stesso Coordinamento al fine di porre rimedio alla criticità”.

Stando al racconto che viene fatto, solo un’ora e 6 minuti dopo, alle 9.06, è stato disposto, a copertura, che il medico assegnato all’ambulanza della postazione fosse in realtà dirottato all’ex pronto soccorso. “Questa soluzione – denunciano Balducci e Papappicco – ha comportato l’ovvio declassamento dell’ambulanza, senza il medico a bordo, nonché la perdita della relativa indennità oraria di ambulanza da parte dello stesso medico. Il tutto, poi, è avvenuto con semplice richiesta telefonica nonostante Papappicco richiedesse una disposizione di servizio scritta”.

A quanto risulterebbe, la disposizione scritta sarebbe stata inoltrata via mail solo il giorno seguente, priva della necessaria motivazione. “Il fatto ancora più grave – incalzano i due firmatari – è che tali situazioni non siano episodiche. Accade, infatti, che a copertura delle 12 ore diurne del servizio PPIT molto spesso rimangano i medici del 118 smontanti dalla notte in ambulanza, ciò determinando una presenza continuativa in servizio di 24 o anche 36 ore. In altri casi avviene che, per coprire il turno al PPIT, si declassi ad India l’ambulanza Mike, dirottando il medico da turno assegnato a quest’ultima. Il tutto sembra avvenire abitualmente solo mediante comunicazioni o richieste telefoniche da parte del Coordinamento ai medici in servizio o smontanti, in barba a qualsivoglia norma contrattuale. A questo si aggiunga che presso il PPIT di Santeramo è prassi che il foglio turni dei medici non sia nella disponibilità degli infermieri e che questi non sappiano, di volta in volta, chi debba coprire il servizio. Il tutto sarebbe scusabile se fosse circoscritto a episodi sporadici e fisiologici, ma il fatto che invece avvenga metodicamente depone per un’abituale disorganizzazione e deficit gestionale non più ignorabile. Con lo spirito costruttivo, che sempre ci contraddistingue, la FSI-USAE esorta ancora una volta il direttore generale della Asl Bari ad intervenire nell’organizzazione del 118 con idonei provvedimenti”.

Della questione ci siamo occupati più volte, anche in virtù delle nuove disposizioni europee in materia di orario di lavoro. Disposizioni ampiamente disattese. Alla luce della puntuale denuncia sindacale, poniamo alcune domane legittime. Possibile che nessuno fino ad oggi abbia segnalato questa pericolosa abitudine? Il coordinatore del servizio ha informato i vertici della Asl? Come può restare lucido un medico in servizio per un tempo così lungo? La Centrale Operativa ha evidenziato i declassamenti del mezzo da soccorso avanzato a soccorso base? E quali provvedimenti sono stati presi finora per la salvaguardia degli utenti e dello stesso personale sanitario?

Dal canto nostro speriamo sempre che non scappi il morto per la stanchezza di un medico o durante un turno scoperto. Senza contare il costo in termini di responsabilità per gli equipaggi del 118 coi soli infermieri oltre che quello economico per le casse pubbliche, eccedendo oltremodo nella concessione di straordinari. Per il momento ai pazienti non resta che sperare nel senso di responsabilità dei singoli medici. Il paradosso è evidente. Dopo il fango gettato sull’intero servizio di emergenza – urgenza dal suo stesso coordinatore, appare francamente incomprensibile il silenzio istituzionale anche su quest’ultima vicenda che, se appurata come dichiarata dalla FSI-USAE, sarebbe una delle più gravi segnalate dal nostro giornale in questi anni.