Nuovo ricorso al Tar contro la gara triennale da circa 3 milioni di euro per la manutenzione dei mezzi STP, la Società Trasporti Provinciale di Bari e BAT. Si tratta dello stesso appalto già annullato dal Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, perché contenente un “requisito sproporzionato”, esattamente come nella teoria dei ricorrenti.

Il nuovo bando, a meno che le aziende escluse non abbiano preso una cantonata, non discosterebbe da quello già annullato dai giudici. Ci sono inoltre alcuni elementi di grande interesse. Pur avendo la Commissione terminato i lavori lo scorso 4 agosto, ai partecipanti non è ancora arrivata alcuna comunicazione, ma neppure è stato pubblicato nulla sul sito aziendale. In sostanza ci sarebbe un vincitore, l’unico a saperlo avendo persino firmato l’aggiudicazione definitiva.

L’affidamento, poi, come nel caso del primo bando, non sarebbe passato dall’approvazione del Consiglio di amministrazione, chiamato a ratificare ormai a cose fatte. Qualcuno in azienda comincia a storcere il naso sull’operato del responsabile unico del procedimento, Luana Di Ceglie, ma soprattutto sulla gestione della dottoressa Barbara Santeramo, non tanto nella sua veste di dirigente amministrativo, quanto piuttosto per il suo ruolo apparentemente incompatibile di responsabile dell’anticorruzione.

La questione è solo una delle tante che la STP si trascina da tempo, compresa quella più clamorosa del terreno di Trani per cui la STP ha disposto il pagamento dell’affitto di 2.000 euro al mese per sei anni senza averlo mai utilizzato, finanziando i lavori per lo spostamento della pensilina dell’azienda adiacente per 35.000 euro e con la possibilità di spendere circa 400.000 euro per mettere a posto l’area e quindi servirsene come rimessa. Una spesa che va avanti ormai da due anni senza che ci sia ancora il progetto, neppure preliminare, la cui realizzazione è stata commissionata di recente.