foto di repertorio

“Medici 118, segnalazioni comportamenti suscettibili di valutazioni ai fini disciplinari e non solo”. È questo l’oggetto della lettera che Gaetano Dipietro, direttore della centrale operativa del 118 barese, il 20 ottobre scorso ha inoltrato al direttore generale della Asl Bari, Vito Montanaro, e al commissario del Policlinico, Giancarlo Ruscitti. Parliamo della missiva originale, quella da cui ha attinto per la sua comunicazione il direttore del SET 118, Antonio Dibello, che ha poi sollevato un mare di polemiche con le reazioni dell’Ipasvi, della FSI, della FIMMG, dell’USPPI e la successiva replica dello stesso Dipietro.

“Egregio direttore, io non demordo anche se le mie segnalazione ad oggi non hanno sortito alcun effetto”, denuncia Dipietro elencando i presunti casi meritevoli nel corso del tempo di un procedimento disciplinare ai danni del personale medico del servizio di emergenza urgenza.

A questo punto Dipietro, quasi fosse un riepilogo delle denunce precedenti, ripropone l’elenco ormai noto a tutti: Equipaggi fermi presso ristoranti e bracerie, medici che rifiutano interventi in emergenza, infermieri che chiedono quattrini ai pazienti, ambulanze bloccate nel Pronto Soccorso, sim dei localizzatori manomesse vistosamente, telefonate di svariati minuti solo per accettare l’assegnazione di un intervento, irruzione nella Centrale Operativa e aggressione fisica al personale di turno, interventi a domicilio protratti per 5 e più ore, interferenza nell’attività di coordinamento.

“Ho segnalato… tanto e poi tant’altro”, continua Dipietro facendo intendere come tutte le sue denunce siano fino ad ora cadute nel vuoto. Si capisce dunque come quello del direttore della centrale operativa del 118 non fosse un’accusa generale a tutto il personale medico infermieristico, ma un elenco di circostanze impunite: “Oggi segnalo, allegando registrazioni telefoniche, due episodi che si commentano da soli per arroganza, maleducazione, mancanza di deontologia, pregio della salute del cittadino e non so quante altre caratteristiche tutte negative – scrive Dipietro – lo faccio non solo per gli obblighi insiti nel ruolo apicale che ricopro, ma soprattutto affinché, oserei dire finalmente, vengano adottati i giusti provvedimenti disciplinari. Mi corre anche l’obbligo di ricordarle che lascio, a chi di competenza, di valutare se le condotte segnalate siano o meno suscettibili di essere denunciate all’autorità giudiziaria”.

Emblematico il commiato della lettera: “Scusandomi per il fastidio, vi invio cordiali saluti”. In allegato poi 5 file audio di telefonate avvenute tra il medico di centrale e il collega sull’ambulanza del 118. Se davvero fin ora le denunce del direttore di centrale operativa del 118, circostanziate e non nel mucchio, non fossero state, come dice, prese in considerazione, si apre un ulteriore e più preoccupante scenario che certamente riserverà nuovi sviluppi.