Un apparecchio gps sistemato sotto l’auto privata del dirigente e sindacalista nazionale dell’Ugl, che lavora alla STP. La storia che vi raccontiamo, degna dei migliori thriller in programmazione al cinema, comincia venerdì scorso e va avanti fino a lunedì, momento in cui è stata sporta denuncia ai carabinieri.

Saranno le eventuali indagini a stabilire il movente dello spionaggio. Chi ha motivo di pedinare il dirigente? Si tratta di questioni private o lavorative? Il 21 luglio scorso, l’uomo è in permesso sindacale, quando in prossimità della sua abitazione nota un’auto con a bordo due persone. L’atteggiamento è sospetto. Per capire se davvero fosse lui nel mirino, fa inversione di marcia nelle vie adiacenti a bordo della sua auto.

Dopo pochi minuti, però, l’uomo si accorge dei due personaggi fermi ad un semaforo che sta per impegnare. La scoperta del gps avviene il giorno dopo, quando il dirigente della STP si reca nuovamente alla sua auto. All’altezza della portiera posteriore destra c’è un dispositivo attaccato alla carrozzeria con alcune calamite. Il pedinamento e poi l’apparecchio, fanno sospettare possa trattarsi di spionaggio.

A quel punto vengono scattate alcune fotografie, con l’idea di denunciare tutto ai carabinieri il lunedì seguentdue giorni dopo. Il lunedì l’apparecchio è ancora sotto l’auto quando il sindacalista raggiunge la sede dell’Ugl. La sorpresa arriva quando il dirigente e sindacalista va a prendere la macchina lasciata in un parcheggio privato a pagamento.

L’apparecchio gps è sparito. Alla denuncia sono state allegate le fotografie del dispositivo e della ricevuta del garage. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al collega – fanno sapere dalle segreterie regionali e nazionali della Ugl Trasporti – anche in considerazione dell’evidente stato di turbamento e ansia che vede coinvolto il dirigente e la sua famiglia. Questa organizzazione non può che auspicare un tempestivo intervento chierificatore delle Forze dell’Ordine”.