Dopo la lettera del sindacato Nursind che fotografava lo stato dell’emergenza pugliese a distanza di 25 anni dalla sua nascita, arriva la risposta dell’Associazione Nazionale Conducenti Emergenza Sanitaria (Coes Italia) per bocca del presidente Moreno Montanari che focalizza la sua attenzione sulla questione delle automediche.

“Nulla toglie, ove necessita, la presenza dell’infermieri, in particolare ove la struttura locale delle ambulanze è composta da personale volontario o dipendente ma di solo soccorritori, quello che ci preme sottolineare è l’ottusità della visione complessiva dei meccanismi, senza pensare ai ruoli, alle competenze e alle responsabilità. Affidare la guida di un veicolo di emergenza sanitaria a personale non qualificato, comporta affidare l’incolumità stessa del personale ad una guida inesperta e inappropriata, aumentando il rischio di eventi traumatici che coinvolgono in prima istanza personale sanitario e medico”.

“Formare personale infermieristico alla guida di emergenza, comporta utilizzare fondi pubblici per addestrare personale al quale la qualifica stessa non corrsiponde al contratto di lavoro, nella fattispecie è una scelta su base volontaria e soggetta a rinuncia o non disponibilità personale, quindi si investono soldi senza garantire la continuità del servizio”.

“Confrontare la realtà propria regionale con le altre, senza una reale documentazione, non si ottiene altro che creare false ipotesi e proprie interpretazioni il cui fine è personale. Esempio: in Emilia Romagna la composizione del personale delle automediche non è omogena in tutte le 3 centrali operative del 118, ma a seconda del territorio e dello storico. Nelle realtà di Piacenza, Ravenna e Bologna le automediche sono composta da autista e medico”.

“Leggendo in toto l’articolo del Nursind, un operatore del 118 non può che raccogliere l’amarezza e la totale indifferenza di concentrare gli sforzi ad internalizzare un 118 interamente composto da personale professionista dipendente, al fine di garantire un’eccellenza all’utente, invece che creare o inventarsi falsi allarmismi per accontentare la propria clientela iscritta”.

“Unire gli sforzi per creare posti di lavoro, migliorare il sistema 118, anche potenziandolo con ulteriori postazioni, al fine di ridurre i tempi di intervento, dotando tutti i mezzi di soccorso di personale infermierestico addestrato e qualificato per l’emergenza territoriale, utilizzando il personale autista-soccorritore alla guida dei mezzi di soccorso e garantendo a tutti i relativi corsi di formazione mirati alle rispettive competenze, senza spechi a breve termine”.

“Obiettivo comune deve unire tutte le categorie di professionisti, autisti soccorritori, infermieri e medici, basta clientelismi, basta convenzioni, basta sprechi. Se veramente il Nursind vuole provare a cambiare sistema deve aprire gli occhi e cercare la qualità del 118, non le tessere”.