Mentre la professoressa di filosofia Rosa Pastore, amministratore delegato della Stp, prova a rendere l’azienda alla moda, in Procura e alla Guardia di Finanza in queste ore è arrivata una minuziosa lettera anonima. La missiva, a quanto pare, sarebbe stata inviata da chi ben conosce le dinamiche della Società trasporti provinciale e, a suo dire, anche le presunte magagne.

Allegato alla lettera, infatti, ci sarebbe un malloppo di documenti in grado -giura chi scrive- di sollevare dubbi sulla corretta gestione del trasporto pubblico. La lettera, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, sarebbe divisa in capitoli (almeno 7) e riguarderebbe, come denunciato anche dal Quotidiano Italiano in questi mesi, alcune consulenze, la somministrazione di lavoratori interinali, e alcune forniture, una delle quali potrebbe essere quella che ha fatto esplodere il “caso Piazza”.

Dallo stretto riserbo delle indagini, che hanno portato la Guardia di Finanza a clonare telefoni e ascoltare alcuni dirigenti dell’azienda, emergerebbe una ipotesi inquietante: a guidare la Stp ci sarebbe un’eminenza grigia, una persona strettamente legata a un partito politico che tuttavia non sarebbe né consulente né dipendente della Stp.

Nessuna informazione sul nome del soggetto che tirerebbe le fila delle più importanti decisioni aziendali e che, per quanto è stato possibile apprendere, avrebbe incontrato all’esterno dello stabilimento Stp alcuni dipendenti per dare loro indicazioni. Non si sa molto altro se non che “l’ufficio” scelto dal “burattinaio” sarebbe il bar-ristorante del centro commerciale Barimax.

Luogo scelto evidentemente non a caso, essendo lontano appena poche centinaia di metri dalla sede Stp alla zona industriale di Bari-Modugno. Gli incontri, avvenuti all’insaputa dei gestori dell’attività commerciale, sarebbero stati notati da alcuni dipendenti Stp e confermati nei recenti blitz dei finanzieri a Bari e Trani.

Come scriviamo da qualche tempo ormai, la Stp è una polveriera con la miccia sempre più corta e, nei corridoi di Palazzo di Città, a Bari, non c’è più l’iniziale compattezza sulle scelte della professoressa Pastore, dicono sempre meno gradita al sindaco Antonio Decaro, che l’aveva stranamente voluta alla guida della Società pubblica di trasporti provinciale.

La questione rischia di diventare uno spinoso caso politico, essendo già un fatto che interessa la Procura e la Guardia di Finanza. In compenso, come riportato all’inizio di questo articolo, una parte esterna degli uffici Stp di Bari è arricchita da alcuni coloratissimi ombrelli che danno riparo dal sole ai dipendenti durante i meritati momenti di pausa.