“Quattro nuovi casi di tumore negli ultimi cinque mesi”. Torna l’incubo del Palazzo della morte, il condominio al numero 16 di vialem Archimede, quartiere Japigia. Anzi, forse non è mai finito. A riaccendere i riflettori sul caso, portato alla luce da una nostra indagine e finito prima in Procura e poi in Consiglio Regionale, è Vito Marchitelli, perito di parte, che si è proposto gratuitamente di effettuare le prime analisi.

“Nello stabile c’è il 30% di incidenze tumorali quando solitamente è di circa il 4%. Nei casi come il quartiere Tamburi di Taranto – spiega il perito – l’incidenza è di circa il 14%”. Fa riflettere che il palazzo della morte ha come gemelli altri due stabili: “A differenze degli altri due, il palazzo è stato costruito da una ditta di costruzione diversa che è fallita prima della costruzione delle altre due. Dobbiamo provvedere non solo all’analisi della struttura ma anche a quelle delle acque e dell’aria. Analisi – ha aggiunto Marchitelli – che hanno un costo molto elevato che i residenti non possono permettersi di affrontare. Per questo chiediamo a qualcuno di sostenere queste spese per cercare le cause”.

“Durante le indagini preliminari stranamente è stata trovata una intercapedine murata – aggiunge infine il ricercatore – non sappiamo se al di là ci sia qualcosa che abbia causato questi tumori. Nel caso venga trovato dell’amianto vuol dire che è preoccupante, non sono solo fibre ma particolato che attacca tutti gli organi e non solo i polmoni”.