“Il bando per la manutenzione dei mezzi della STP è da rifare”. Ne è convinto uno dei concorrenti alla gara pubblica le cui buste si aprono il 3 maggio. A contestare il capitolato messo in piedi dalla Società del trasporto provinciale di Bari e della Bat, è un’associazione temporanea di imprese. Si tratta di un bando di quasi 3 milioni di euro per la manutenzione dei 146 mezzi STP per i prossimi tre anni, sempre che la società nel 2018 si aggiudichi nuovamente i servizi in concessione.

I punti controversi sono molteplici, a comunciare da chi avrebbe allestito la gara. I ricorrenti si chiedono come sia possibile affidare la responsabilità unica del procedimento a una giovane laureata, con una triennale in Informatica. Eppure tra assunti e consulenti alla STP non mancano ingegneri competenti. Del resto si tratta pur sempre di un’azienda il cui amministratore delegato è una professoressa di filosofia.

Il punto focale della vicenda è rappresentato da un vincolo in particolare. Nel bando c’è scritto che per partecipare bisogna possedere un forno che sia capace di ospitare autobus lunghi 18 metri. Nessun problema, se non fosse che la STP possiede solo due mezzi di quella lunghezza, quindi non si capisce perché restringere così pesantemente la possibilità di partecipare al bando.

Un limite invalicabile per molti, compreso per chi ha chiesto con urgenza l’intervento del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, soprattutto perché nel bando non sarebbe previsto l’avvalimento, a differenza di quanto accade nelle altre gare pubbliche. L’avvalimento non è altro che la possibilità accordata dalla legge, di poter avvalersi dei requisiti di un’altra impresa per partecipare alla gara. L’associazione temporanea d’impresa ricorrente al Tar, detto in parole povere, avrebbe potuto certificare la possibilità di utilizzare il forno per la verniciatura di autobus da 18 metri di un’altra azienda al momento del bisogno.

Dopo il bado per la fornitura del carburante, fatto con la metodologia dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non al massimo ribasso, alla STP viene contestata l’ennesima gara. In questo caso sarà un giudice a dover stabilire il da farsi, chissà se in tempo per l’apertura delle buste prevista il 3 maggio. In ogni caso, dovessero essere accolte le istanze del candidato, coi soldi pubblici c’è sempre tempo per rifare tutto.