Cercavo un medico dell’ospedale Di Venere. Ho provato a chiedere informazioni e sono caduto anch’io nella trappola. Senza accorgermene per via della fretta ho suonato al pronto soccorso disturbando il personale impegnato con un paio di pazienti al triage. Scavando scavando si scopre che succede spesso.

Il pronto soccorso dell’ospedale Di Venere è un porto di mare. L’ingresso del blocco principale dell’ospedale coincide con quello del pronto soccorso. Dalla stessa porta scorrevole entrano gli utenti diretti al Cup, ai reparti e agli ambulatori, insieme agli equipaggi del 118 che trasportano i pazienti, anche particolarmente gravi. Non ci sono alternative. Niente camera calda.

Un mesetto fa i Carabinieri del Nas, il Nucleo anti sofisticazioni, sono andati a far visita all’ospedale, verbalizzando ciò che abbiamo notato anche noi. Sulla faccenda anche il personale ha messo nero su bianco il proprio dissenso. Provate voi, mentre siete impegnati con faccende di vitale importanza, a indicare dove sono il bagno, il bar, il dottor Tizio, l’ambulatorio di Caio e come funzionano i numerini. Un disastro assoluto, mentre nelle stanze dei bottoni si affanno nella decisioni di cos’altro tagliare.

Domandando e leggendo a destra e a manca, scopriamo anche che più di dieci anni fa il primario del pronto soccorso aveva scritto all’allora direttore generale della Asl per chiedere conto di questa e delle altre necessità del pronto soccorso. Il pronto soccorso è stato rimesso in sesto, seppure per carenza di personale l’osservazione breve intensiva abbia delle stanze inutilizzate, ma dell’ingresso separato nessuna traccia. Il solito porto di mare.

C’è di più. Nel momento in cui è cambiata l’azienda che si occupa della guardiania, si è fatto a meno delle telecamere di videosorveglianza. Pertanto, nel caso di un’aggressione al personale o ai pazienti, disperate di rivedere la scena per identificare i colpevoli. Con tutte le decine e decine di milioni di euro spesi per gli interminabili lavori di ristrutturazione della struttura sanitaria, c’è chi ha sentito la necessità di lesinare qualche spicciolo su alcune delle lacune più sentite dal personale. Complimenti.