Noi sedicenti giornalisti abbiamo un grosso difetto: non ci arrendiamo alla prima intimidazione. La minaccia di querela del presidente dell’Emervol Bitetto, ci ha convinto a scavare a fondo nell’attività associativa. Il punto cardine della nostra inchiesta sul 118, lo ribadiamo da quattro anni ormani, è l’interesse pubblico. Spesso, in alcuni casi a malincuore, gli amici sono diventati nemici e viceversa.

In questa storiaccia sul sistema dell’emergenza-urgenza barese abbiamo capito che ognuno può fare ciò che gli pare. I controlli scarseggiano, tanto da far sembrare i dettami della convenzione che regola il servizio, inviti bonari e non perentori requisiti da rispettare per non vedersi tolta la postazione del 118. A meno che qualcuno non decida di accanirsi contro chi ha sempre protestato per provare a raddrizzare la barca.

Da mesi ormai, il Coordinamento del 118 sta invitando bonariamente l’Emervol Bitetto a sostituire l’ambulanza della postazione di Conversano. Il riferimento è alla primaria, vale a dire quella pronta alla partenza nel caso di intervento. Il mezzo di soccorso avrebbe superato i cinque anni di anzianità previsti dalla convenzione ormai da novembre eppure, nonostante i solleciti, non nostri ma del Coordinamento 118, continua ad essere impiegata.

Secondo quanto è stato possibile apprendere, durante un trasporto l’infermiere a bordo del mezzo che vedete nella fotografia sarebbe stato colpito al volto dall’aspiratore, per fortuna avendo come conseguenza la sola rottura degli occhiali. L’apparecchio sarebbe caduto accidentalmente per l’inadeguatezza delle staffe a cui era fissato. È stato fatto presente che ci sono problemi alla frizione, che la tenuta di strada non è ottimale, che la seconda batteria emana un cattivo odore, che il navigatore spesso fa sbagliare strada, che per staccare il defibrillatore dall’alloggiamento occorrono due persone, che l’attrezzatura andrebbe sostituita. Il poggiatesta della spinale, per esempio, non si aggancia a dovere e quindi il personale sanitario deve provvedere arrangiandosi, in un caso pare sia stato persino utilizzato del nastro desivo per immobilizzare un paziente.

Prima che l’associazione lo estromettesse dal suo ruolo, il vecchio referente di postazione provvedeva personalmente a mettere le pezze necessarie quando c’erano dei guasti, evitando così di costringere l’Emervol Bitetto a portare l’ambulanza in officina. Il problema adesso sta assumento un livello di guardia, tanto che lo stesso Coordinamento – lo ribadiamo – ha chiesto la sostituzione di quell’ambulanza. Sostituzione che non avviene senza alcuna conseguenza per l’associazione. Questi sono fatti che attengono alla sicurezza di chiunque salga a bordo di quel mezzo, a differenza della disquisizione sul fatto che i ricci possano o meno essere aperti col culo.