Palmo De Michele e suo fratello da quattro anni e mezzo gestiscono il bar Pelè, in piazza XXVI Maggio, a Bitonto. L’attività commerciale è una delle quattro prese di mira da una banda di malviventi nelle ultime due settimane. Comune denominatore le macchinette slot dell’azienda gestita da Stella Barba e dal suo compagno. È stata proprio la donna, con una lettera indirizzata al prefetto di Bari, a far accendere i riflettori sul “caso Bitonto”.

Palmo è stato più fortunato di Cosimo, il titolare della caffetteria Le Noveau, nella stessa piazza. Da Cosimo, infatti, i ladri sono riusciti ad entrare, rubando la cassa e la macchinetta cambiasoldi delle slot. La notte tra il 29 e il 30 novembre tre persone, quasi certamente le stesse degli altri colpi, hanno tentato di sfondare la vetrata del bar Pelè con un martello di grosse dimensioni.

Il vetro non è andato in frantumi. Dopo una lunga insistenza i banditi, incappucciati, hanno mollato e sono scappati. Ad accorgersi di quanto successo alle due della notte, è stato lo stesso Palmo che, come tutte le mattine, due ore più tardi era andato ad aprire il suo locale. “Sono arrabbiato – tuona il commerciante al nostro microfono – nessuno in quelle due ore ha sentito o si è accorto di niente. Nessuno è neppure passato a perlustrare la zona. Siamo abbandonati. Il colmo sarebbe adesso rimanere a dormine nei nostri locali. Solo quello manca. Ciò che serve sono controlli maggiori”.

Il giovane titolare del locale pubblico fa un appello alle forze dell’ordine, chiedendo loro di presidiare maggiormente la città, in cui sembra che il controllo stia sfuggendo di mano. Il ragazzo si rivolge anche al Sindaco di Bitonto. “Lo invito ad inaugurare meno negozi – chiude – e di rendersi maggiormente conto delle condizioni in cui si trovano quelli che un negozio aperto ce l’hanno già, ma che adesso rischiano di chiuderlo. Dopo ciò che ci è successo gli ho mandato una fotografia con un messaggio. Non si è degnato neppure di rispondere”.