Poco spazio alle interpretazioni nel comunicato congiunto Ugl-Uil sullo stato pietoso dell’Amtab, l’azienda di trasporto pubblico locale barese che rischia di essere una dolorosissima spina nel finaco in occasione del G7 in programma a Bari i prossimi 11 e 12 maggio. Michele Santeramo (Ugl Trasporti Puglia) e Gaetano Fanelli (Uil Trasporti Puglia) passano in rassegna tutte le questioni roventissime che fanno dell’Amtab una delle aziende pubbliche del trasporto peggiori d’Italia.

Incapacità di assolvere al pagamento regolare dello stipendio ai deipendenti, usati spesso per distrarre l’opinione pubblica dallo scatafascio aziendale; mezzi obsoleti e pericolosi per chi li guida e ci sale sopra; presidente e direttore generale part-time, prorogati in barba alle leggi in materia; l’inutilità della figura del direttore genrale, comunque finora incapace di risolvere i problemi. Insomma, la carne al fuoco è tanta così come sono tante le risposte da dare. Un’accusa specifica è riservata alla politica locale, finora incapace di incidere veramente nel cambio di rotta aziendale.

IL COMUNICATO INTEGRALE DI UIL E UGL – Lo stato confusionale in cui versa L’Amtab S.p.A preoccupa molto le scriventi Organizzazioni Sindacali, soprattutto perché non vedono alcuno sbocco risolutivo, per un’evidente scarsa considerazione che la politica locale, sino ad oggi, ha avuto nei confronti dell’azienda e dei suoi dipendenti. L’Amtab è un’azienda ormai allo sbando, perché oltre all’indebitamento accumulato nel tempo per una gestione evidentemente poco oculata da parte di chi si è avvicendato alla conduzione della stessa, non si preoccupa neanche di creare i presupposti reali per uno scatto imperioso necessario per raggiungere livelli di crescita organizzativa ed economica.

Nello storico 31 dicembre del 2014, l’Amtab balzò agli onori della cronaca nazionale, in negativo, perché le assenze di alcuni dipendenti nel servizio furono interpretate come volontario inadempimento al servizio, senza considerare gli effetti metereologici disastrosi (abbondanti nevicate) che quella sera misero in ginocchio Bari e la Provincia, con gravi ricadute sull’organizzazione del servizio Amtab (autobus senza catene, ecc.) e personale residente in provincia, impossibilitato a raggiungere il posto di lavoro.

Il problema fu enfatizzato al massimo dai mass media locali e nazionali, e tutti ricorderanno le “benevoli” dichiarazioni che il sindaco di Bari ebbe ad esprimere nei confronti dei dipendenti dell’Amtab in una nota trasmissione televisiva nazionale. Partiamo da questo presupposto per ricordare che lo stesso Sindaco di Bari nei primi giorni del gennaio 2015, proprio per dare una svolta all’azienda, individuò la nuova figura del direttore generale e lo contrattualizzò al 50% delle prestazioni lavorative perché il medesimo svolgeva le funzioni di direttore d’esercizio in altra azienda di trasporto pubblico extraurbano.

Ciò in attesa di bandire il concorso di direttore generale. Ricordiamo anche che in quella circostanza, il nominando direttore generale part-time con la STP, fu incaricato dal Sindaco di Bari di mettere a posto i conti, già abbondantemente in rosso e dare un’organizzazione al servizio rispondente alle esigenze della cittadinanza. Il seguito, sino ad oggi, è storia consacrata su cui si sono sprecate fiumi di parole e noi non intendiamo ritornare sul pezzo per non essere ripetitivi.

Quello che a noi preme sapere dai destintari in indirizzo, invece, sono le motivazioni per le quali, ancora oggi, vige all’interno dell’azienda uno stato confusionale e perché si vuole far credere che la colpa sia tutta in capo alla mancanza della nomina del Direttore Generale, figura per noi del tutto superflua, poiché l’azienda, così come organizzata in altre società di TPL, dispone già di un direttore di esercizio, unico responsabile ai sensi del R.D. 08/01/1931 n.148 e del DPR 11 luglio 1980 n.753 e di un consiglio di amministrazione completo con un presidente, seppure part-time.

Per completezza di informazioni, riteniamo di poter affermare che sino ad oggi, entrambe le designazioni del presidente e del direttore generale sono state stipulate con contratto part-time (tempo determinato e più vole prrogati), in netto contrasto con le norme tassative in materia d’inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso glli enti privati con controllo pubblico (D.Lgs. n. 39 dell’8 aprile 2013). È lecito chiedere a riguardo perché tutta questa perdita di tempo?

È recente la notizia apparsa su tutti i quotidiani, che il Governo nazionale ha affidato a Bari l’organizzazione della riunione periodica dei ministri finanziari della Comunità Europea (G7), che si terrà l’11 e 12 maggio 2017 e noi interrgohiamo i destinatari in indirizzo, come sarà possibile affrontare un’avventura di questa portata internazionale nelle condizioni in cui versa il TPL a Bari? È un elemento questo da non sottovalutare e del quale il Sindaco di Bari deve farsi carico e fornire risposte concrete.

Alle disastrose disfunzioni organizzative e di servizio sopra citate, non possiamo eludere l’aspetto priritario relativo alla mancata corresponsione delle retribuzioni a tutti i lavoratori dipendenti, più volte accaduto in quest’ultimo periodo, tanto da creare enormi disagi agli stessi (mancato rispetto delle date in scadenza di rate e mutui). È un problema che non può essere più tollerato perché i lavoratori hanno il sacrosanto diritto di ricevere la propria retribuzione alle scadenze previste, perché svolgono quotidianamente il proprio dovere, con abnegazione, pur prestando la loro opera su mezzi fatiscenti che non rispondono più alle caratteristiche di qualitàe sicurezza del trasporto pubblico, previsti dagli standard europei.

Tutto ciò premesso, le scriventi Organizzazioni Sindacali nell’assicurare tutto il loro impegno per il miglioramento di quanto sopra evidenziato, rivolgono un invito a tutti i destinatari in indirizzo ad attivarsi concretamente, affinché la Società Amtab S.p.A. possa avere una svolta definitiva nell’interesse generale dei lavoratori dipendenti e della cittadinanza tutta.

I destinatari in indirizzo sono il Sindaco e i capigruppo in Consiglio Comunale.