PREMESSA – In attesa che sulla vicenda della telecardiologia pugliese venga fatta totale chiarezza, continuiamo a registrare anomalie meritevoli di maggiori attenzioni. La Asl di Brindisi indirettamente inguaia per la seconda volta il direttore generale del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli. L’ennesimo episodio che denunciamo e proviamo, come sempre con documenti inoppugnabili che stiamo mettendo da parte per il giorno in cui, da indagati per diffamazione saremo chiamati a rispondere dei nostri articoli, riguarda altri “acquisti diretti”. Un po’ come delibere postume (Consis e Apulia Gss onlus), o false, come quella relativa all’aggiudicazione del servizio per la fornitura dei cardiologi all’Apulia Gss onlus, la cui revoca non abbiamo purtroppo ancora avuto modo di leggere.

CAVI PAZIENTE ACQUISTATI A PESO D’ORO – È la prima di una lunga sequela di circostanze, che nei prossimi giorni produrremo, sperando di far comprendere al nuovo commissario dell’Ares, Giancarlo Ruscitti, che quando si parla di telecardiologia del Policlinico, le cose non stanno proprio come gliele stanno raccontando. Vitangelo Dattoli, gestendo il Policlinico continua a non preoccuparsi dei pareri della Corte dei Conti, della Guardia di Finanza, dell’Anac e della magistratura in gnere, ritenendo di poter fare acquisti senza ricorrere alle gare (soprattutto quando si tratta di Consis, Apulia Gss onslus e Aliser). Al contrario di quanto fanno le altre Asl, come appunto quella di Brindisi, che ricorre alle gare sulla piattaforma Empulia qualsiasi cosa debba acquistare, anche di importi “irrisori”.Pur sempre di soldi pubblici e di leale concorrenza tra aziende si tratta.

Nonostante sulla gara relativa all’acquisto degli elettrocardiografi per la telecardiologia del Policlinico penda un’inchiesta della Procura della Repubblica per turbativa d’asta, dopo aver acquistato un secondo lotto di ben 40 elettrocardiografi per € 59.536,00 euro dalla Aliser di Vincenzo Izzo, sul quale a sua volta pende un processo presso il Tribunale di Brindisi per turbativa d’asta, processo nel quale proprio il presidente Emiliano si è costituito parte civile per la Regione Puglia, Dattoli non solo acquista altri 9 elettrocardiografi (sempre da Aliser), ma scivola sulla più classica buccia di banana. Quale? Acquista 10 cavi pazienti, utilizzati per l’elettrocardiografo “touch ECG” (codice 63050105) alla modica cifra di 281,82 cadauno (allegato 1).

Cosa c’è di strano, visto che il prezzo offerto da Vincenzo Izzo, è stato concordato ufficialmente e senza alcun inganno? Se la Asl di Brindisi si fosse fatta i fatti propri, contattando direttamente Izzo per l’acquisto a vero prezzo d’affare di questi celeberrimi “cavi paziente”, non avremmo potuto documentare quanto denunciamo. Calcolate che i cacvi costeranno anche più dell’elettrocardiogrago, visto che sono delicatissimi e ogni quattro valgono il costo dello stesso elettrocardiografo.

La Asl di Brindisi, invece, avendo bisogno degli stessi cavi della telecardiologia del Policlinico, promuove una gara sulla piattaforma Empulia (come forse avrebbe dovuto fare il Policlinico), chiedendo quegli stessi cavi (codice 63050105) che la Aliser ha venduto al Policlinico a 281,82 euro. Ciò che ne viene fuori è davvero molto interessante. La Aliser di Vincenzo Izzo non è l’unica azienda in Puglia a poter fornire questi cavi; esiste la D.F.B. di Molfetta; La Aliser vende al Policlinico i cavi a 281,82 euro, ma propone alla Asl di Brindisi gli stessi cavi a 163,48 euro, cioè il 42 per cento in meno di quanto li ha venduti al Policlinico. Non solo.

Emerge che nonostante questo incredibile sconto, la Aliser la gara della Asl di Brindisi non se l’è neppure aggiudicata, perché a vincere è proprio la D.F.B di Molfetta, con un prezzo di 152,97 euro. Vale a dire un altro 6 per cento in meno (allegato 2). Ma soprattutto traspare che Dattoli ha pagato questi cavi circa il doppio di quanto vengono venduti sul mercato fossero stati comprati dalla RAM Apparecchi Medicali, che li propone a 106,11 euro più iva, ovvero 129,45 euro (allegato 3).

Non dovremmo essere noi a consigliare il da farsi all’esperto direttore generale del Policlinico, ma lo esortiamo a riallineare il prezzo dei cavi alle condizioni di mercato più favorevoli e quindi a voler rettificare la delibera, portando il prezzo a 106,11 euro più iva, considerato che esiste un’azienda che li vende a quella cifra, oltre che a confrontarsi con le aziende presenti sul mercato prima di acquistare direttamente dalla Aliser. Detto questo, però, dobbiamo congratularci con lui, perché con la telecardiologia in meno di un anno avrebbe fatto risparmiare alla Regione Puglia ben 30 milioni di euro. Proprio così, 30 milioni di euro.

A questo punto, se tanto ci dà tanto, consiglieremmo al Presidente Emiliano, arrivato alla conferenza sulla telecardiologia in Puglia nel padiglione della Regione alla Fiera del Levante solo per le foto di rito, un po’ più di attenzione sugli acquisti effettuati dal Policlinico. Tutto ciò soprattutto in cosiderazione del ruolo di capofila per le altre gare, assegnato al Policlinico di Vitangelo Datoli. Questa volta si è trattato solo di “cavi paziente” del “misero” valore di poche centinaia di euro ciascuno.

Nei prossimi giorni vi racconteremo ancora di altre assurde storie legate alla telecardiologia, sistema eccellente nonostante le continue denunce fatte degli infermieri del Collegio IPASVI e all’inizio anche dal Sindacato Italiano Medici, evidentemente una massa di ciarlatani a sentire gli elogi fatti da chiunque abbia avuto modo di testare il sistema. Chissà se anche il dottor Mario Balzanelli, illustre rappresentante dell’emergenza-urgenza in Italia e coordinatore del 118 di Taranto, particolarmente critico sulla telecardiologia, dopo i dati illustrati in conferenza stampa non si sia ricreduto.