In seguito ai primi due articoli del filone “Carra vs Policlinico”, sulla microcriminialità all’interno dell’ospedale e sullo smaltimento dei rifiuti speciali, con una comunicazione a firma del direttore generale, Vitangelo Dattoli, l’ospedale barese ci ha diffidato dal voler proseguire nella pubblicazione di ulteriori articoli dello stesso indirizzo, invitandoci a rimuovere quelli già editi.

Il motivo di tale richiesta sarebbe la falsità delle dichiarazioni rese dal signor Vittorio Carra, pregiudizievoli e lesive dell’immagine dell’ospedale Policlinico. Il tutto sorgerebbe da una circostanza a monte: secondo il direttore generale, che firma la diffida, al signor Carra non è mai stata attribuita una qualifica di “referente per la viabilità e sicurezza del Policlinico”, ma che piuttosto le sue funzioni sono quelle di commesso. Dalla missiva apprendiamo che la Direzione Generale dell’ospedale non avrebbe mai potuto assegnare alcuna funzione di vigilanza a Vittorio, dal momento che non dispone dei poteri per attribuire il ruolo di “Agente di polizia giudiziaria”. In più, dichiara Dattoli nella lettera, nell’organigramma ospedaliero non esiste alcuna posizione di referente per la viabilità e sicurezza del traffico, per le funzioni di vigilanza e ispezione dell’azienda sanitaria.

Noi prendiamo atto di quanto comunicato dalla Direzione Generale del Policlinico, anche in virtù del fatto che, come ci ricorda il dottor Dattoli nella sua lettera, compito degli organi di stampa è quello di verificare la veridicità delle dichiarazioni rese dai soggetti e di esercitare il necessario controllo.

Proprio in virtù di quel controllo che è dovere degli organi di informazione, avevamo verificato che con una lettera del 27 novembre 2014 (allegato 1), firmata dallo stesso direttore generale, Vitangelo Dattoli, si comunicava al signor Carra che: Alla luce delle precedenti esperienze maturate nel settore della sicurezza e della particolare attitudine a questa attività dimostrata nel corso del tempo, la S.V. è assegnata con effetto immediato alla Direzione Generale, alle dirette dipendenze del sig. Aldo Sigrisi, referente per il raccordo con la ditta esterna assegnataria del servizio di vigilanza, con compiti operativi della qualifica rivestita e di collaborazione con gli operatori della suddetta ditta“.

Se ciò non fosse una sufficiente attestazione di verifica dei compiti di vigilanza e sicurezza di Vittorio Carra, sul tesserino di riconoscimento rilasciatogli dall’azienda ospedaliera (allegato 2), alla voce “profilo” si legge: “Op. Addetto alla vigilanza”. Ora, a meno che il Policlinico non voglia dirci altro, non ci risulta che tali mansioni siano state revocate. Anzi, dopo aver appreso della diffida inviataci dall’azienda ospedaliera, il signor Carra ci ha comunicato di voler presentare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica per rivendicare il ruolo attribuitogli dal dottor Vitangelo Dattoli, insieme alla ferma intenzione di trasmettere alla magistratura inquirente tutta la documentazione che ci ha mostrato, inerente alle situazioni critiche, all’interno del Policlinico di Bari, di cui dichiara essere stato testimone nei suoi 10 anni da dipendente.

Certo, magari erroneamente noi possiamo aver fatto passare per un ruolo istituito quella cha in realtà è solo una mansione del dipendente Carra. Lo abbiamo potuto chiamare “Referente per la viabilità e la sicurezza del Policlinico” quando questa figura professionale in organigramma non c’è, ma di fatto, Vittorio Carra quello fa e non di sua iniziativa, ma per assegnazione dalla Direzione Generale. Insomma, facendo nostra un’espressione proprio del dottor Dattoli, che il direttore generale ha usato in un’intervista, a proposito della proroga dell’affidamento diretto all’Apulia Gss onlus per il servizio di telecardiologia: è stato un errore in buona fede.

Noi ribadiamo in maniera ferma di non sposare a prescindere la causa di Vittorio Carra contro l’ospedale Policlinico. Come abbiamo più volte dichiarato negli articoli precedenti, abbiamo dato al signor Carra la possibilità di denunciare mediaticamente le situazioni, per molti versi incresciose, che riguardano il suo diretto operato, all’interno del Policlinico che, carte alla mano, ci sembrano meritevoli di approfondimento e sulle quali noi per primi ci auguriamo che le autorità competenti facciano chiarezza per smentire il signor Carra, nel caso siano tutte illazioni, e quindi prendere i provvedimenti necessari contro l’uomo, oppure per ripristinare una situazione di regolarità che, nel caso il signor Carra avesse ragione, non c’è.

Pertanto, come abbiamo fatto in precedenza, diamo al Policlinico tutta la possibilità di ribattere, smentire, rettificare, aggiungere dichiarazioni. A tale scopo, invitiamo ancora una volta l’ospedale, magari nella persona del direttore generale, a voler intervenire in una video intervista per precisare la posizione dell’azienda, magari proprio in un contraddittorio con il signor Carra, per fornire un chiarimento in merito a questa vicenda. Chiarimento che sicuramente non avverrà interrompendo la pubblicazione dei nostri articoli e cancellando quanto già pubblicato.