Con le delibere 1217 e 1218 del 28 giugno 2016, del Direttore Generale dell’Asl Bari, Vito Montanaro,dietro proposta del coordinatore ad interim del 118, Antonio Dibello, sono stati assunti con contratti a termine un numero di medici tale non solo da poter scongiurare la chiusura dei Punti di Primo Intervento, ma anche da poterne garantire l’aperture nelle ore notturne, già dal primo luglio 2016.

Medici assunti, contratti firmati, sembrava tutto pronto, ma per quegli errori materieli di conteggio di cui abbiamo già parlato, per mancanza di infermieri non si è potuto procedere all’apertura h24 dei PPI. Insomma, da avere una carenza di infermieri, ci ritroviamo ora con un eccesso di medici.

A questo punto si è posto il problema di cosa far fare a questi medici che avevano firmato un regolare contratto di lavoro e che, in base a questo, avrebbero dovuto prendere servizio già dal primo luglio. Ovviamente a casa non possono stare, i PPI di notte restano chiusi. L’idea brillante è stata quella di fargli fare “affiancamento”.

Banalmente, il medico che avrebbe dovuto coprire il turno di notte, “affianca” il collega del turno di giorno. Lasciamo immaginare al lettore quanta necessità ci fosse di un medico di affiancamento, se il turno era originariamente previsto con un solo dottore e, di conseguenza, quanto operoso sia per i medici questo affiancamento.

Insomma, oltre al danno, erariale e di disservizio, la beffa, perché di fatto l’utenza paga un servizio che non ha: lo stipendio del medico di notte di un PPI che di notte è chiuso. A questo punto, a noi non resta che aspettare la scadenza del 12 luglio, giorno in cui è slittata l’apertura notturna dei presidi. Nel frattempo, continuiamo a registrare le assurdità attorno a questa vicenda dei PPI, immaginando che prima o poi, se non sarà la Regione, forse sarà la Corte dei Conti, qualcuno voglia porre qualche domanda, riuscendo, al contrario di noi, a ottenere qualche risposta.