I vertici della Asl di Bari continuano a dire che “va tutto bene e che finora non ci sono stati problemi”. Finora. Sì, perché in questi casi si sa come va. Il paziente con la ferita d’arma da fuoco, l’infarto in corso o un’ischemia, si presenta all’improvviso al Punto di Primo Intervento, anche di notte. Molti dei PPIT del Barese di notte sono chiusi, mancano i medici. Così recita la filastrocca.

Salvo scoprire, poi, che si autorizza in via eccezionale il Punto di Primo Intervento di Locorotondo a un turno di 24 ore il due maggio. E la vogliamo dire tutta? Lo si autorizza senza impiegare nessuno dei medici che avrebbero dovuto, grazie alla chiusura dei Punti di Primo Intervento, coprire la struttura di Locorotondo. Ecco spiegato in un solo giorno il fallimento della disposizione.

Volere è potere. In questo caso si può andare addirittura in deroga al contratto. La situazione è arcinota, ma come al solito si è deciso di non ascoltare le proposte dei sindacati di categoria. Piuttosto che intervenire per tempo, la decisione imbarazzante è stata quella di firmare lo stesso giorno, il 29 aprile, la comunicazione della chiusura notturna dei Punti di Primo Intervento e il bando per la ricerca di nuovi medici, chiedendo di partecipare anche a neolaureati freschi freschi di abilitazione.

Funziona sempre così: chi dovrebbe prevenire si limita a curare, quando ormai le metastasi hanno riempito il corpo già martoriato degli addetti ai lavori e dei pazienti. La politica, purtroppo solo una parte di essa, insorge e come spesso succede le comunità subiscono senza neppure puntare un piede per terra. Che bel Paese è l’Italia. L’avviso pubblico, che come nostra abitutine alleghiamo, smentisce in maniera netta e senza fronzoli le affermazioni del direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro: non ci sono medici e quei pochi che ci sono non vogliono lavorare per il 118.Tanto per fare un riassunto stringatissimo di quanto dichiarato dal dg in questi giorni.

Entriamo nel merito della faccenda. Possono partecipare all’assegnazione dei posti nel 118 i medici che hanno due titoli. Il primo è l’iscrizione in graduatoria di Medicina Generale. Il secondo è l’idoneità al 118 (il cosiddetto patentino). Dov’è il problema? Indovinate un po’. Siccome la graduatoria regionale di Medicina Generale viene pubblicata sempre in ritardo (solo in Puglia, tutte le altre regioni le pubblicano regolarmente), i sindacati avevano chiesto all’Azienda Sanitaria Locale Barese di far partecipare i Medici che avevano già finito il corso di Medicina Generale, ma per il cronico ritardo della Regione Puglia nella pubblicazione della graduatoria, non si erano potuti iscrivere e avevano il patentino al momento dell’avviso pubblico. Altro che emergenza e carenza. Se ne parla da marzo.

Senza possibilità di essere smentiti si può dire che per merito assoluto dell’incapacità di alcuni responsabili amministrativi della Asl di Bari, dei quali ci siamo occupati in altri servizi, il bando escludeva tutti i Medici che pur avendo l’idoneità 118 e il corso triennale di Medicina Generale (cioè tutte e due i titoli per lavorare nel 118), non erano ancora iscritti in graduatoria di Medicina Generale. Avevamo, sì avevamo tutti, la Asl, i pazienti, i medici, la possibilità di avere la copertura totale da parte di medici che possiedono regolarmente i titoli. Sentendoli singolarmente abbiamo raccolto tantissime adesioni.

In sostanza, avrebbero partecipato eccome al precedente concorso. La burocrazia, come diciamo sempre, è fatta di persone, troppo spesso uomini e donne incompetenti o incuranti delle conseguenze che possono essere generate dal proprio lassismo e negligenza. Ecco cosa è successo. Le chiacchiere stanno a zero. Ormai siamo numeri non persone e non riusciamo nemmeno a comprendere che l’importanza dei Punti di Primo Intervento, a maggior ragione di notte con la chiusura delle guardie mediche, è proprio quella di poter trattare i codici bianchi, quelli non gravi per intenderci, evitando così di far peregrinare i pazienti anche per 50 chilometri e affollare i già intasati pronto soccorso degli ospedali baresi.