Siamo tornati nella sede della Asl di Bari per consegnare all’avvocato Luigi Fruscio, responsabile della privacy, il farmaco ricevuto senza alcuna ricetta o richiesta di alcun tipo dalla dottoressa in servizio in una farmacia territoriale del Barese, alla quale avevamo chiesto un “favore” millantando conoscenze con il sindaco del paese e un consigliere comunale.

Sulla vicenda del dirigente medico, responsabile anche di una palese interruzione di pubblico servizio, per aver deciso arbitrariamente di portare in riparazione un personal computer perfettamente funzionante, la Asl di Bari aveva aperto un’inchiesta interna. Secondo alcune indiscrezioni, i dirigenti chiamati in causa avrebbero fornito le prime rassicurazioni, pare le stesse contro le quali avevamo già sollevatpo alcuni dubbi.

È vero, per esempio, come dice una delle persone tirate in causa, che il computer sottratto all’ufficio durante le regolari ore di lavoro è accessibile solo attraverso una password, ma è altrettanto vero che se un ragazzino di 16 anni può mettere in crisi il Pentagono, qualcuno avrebbe potuto accedere a dati particolarmente sensibili. Una cosa è certa: il rischio si è corso, pur essendo il privato al quale ci si è rivolti lo stesso che solitamente ripara i computer di quell’area.

Quali responsabilità hanno i dirigenti coinvolti? Perché nessuno ha vigilato e preso provvedimenti, nonostante ci fossero denunce di apparenti anomalie gestionali risalenti ad alcuni anni fa? Perché si tollerano comportamenti così superficiali? Qual è la responsabilità del medico competente e di quello che, contestando il referto di alcuni colleghi, ha consentito alla dottoressa di tornare in servizio continuando a rendersi protagonista di episodi al limite della ragione?

A queste ed a molte altre domande dovrà rispondere l’indagine avviata per fare chiarezza sui fatti da noi denunciati. L’avvocato Luigi Fruscio vuole andare fino in fondo alla questione. Speriamo sia vero per il bene di tutti, principalmente dei pazienti, della dottoressa e, non per ultimo, dei suoi colleghi.