A leggere l’interrogazione a firma dei senatori pentastellati Nunzia Catalfo e Andrea Cioffi, non sbagliavamo definendo la Ferrovia Circumetnea di Catania un’azienda di famiglia. La parentopoli scoperchiata dal Quotidiano Italiano, poi finita stranamente solo nelle interrogazioni dei 5 Stelle, senza che nessun altro parlamentare o consigliere regionale siciliano abbiano sentito la necessità di intervenire, avrebbe persino causato un danno erariale. Così dicono i sentatori.

Confrontando i risultati degli ultimi concorsi con le vecchie graduatorie, Cioffi e Catalfo  sono certi si sia trattato di bandi cuciti addosso a chi poi se li è aggiudicati. L’80% dei nuovi assunti alla Circumetnea sono persone che già erano inserite nelle vecchia graduatorie. Oltre a giudicare elusive le risposte ricevute alla precedente interrogazione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli interroganti pongono l’accento su una questione fondamentale: la mancanza dell’attuazione del criterio della mobilità in tutti i concorsi espletati.

In nessuno dei posti da ricoprire è stato tenuto conto del personale delle altre amministrazioni pubbliche da ricollocare. Questo emergerebbe dai documenti pubblicati sul sito ufficiale della Circumetnea. Nessuna corsia preferenziale come previsto dalla legge. Capiamo che possa essere complicato reperire negli altri apparati dello Stato un operatore di esercizio (autista), ma in altri enti, come le ormai inutili Province, sostituite dalle quasi inutili Aree Metropolitane, non mancano certo ingegneri e avvocati capaci di lavorare per la ferrovia di Catania.

Nessuna mobilità per l’assunzione di sette ingegneri, per esempio, che hanno già fatto la prova preselettiva e adesso dovranno sostenere il colloquio. Così come nessuna mobilità è stata prevista nel concorso, già espletato, per l’assunzione di un avvocato, che entrerà in servizio i primi giorni di maggio. Fermo restando il fatto che la Circumetnea ha già al suo interno un capacissimo avvocato regolarmente strutturato e che, all’occorrenza, si avvale della professionalità dei legali dell’Avvocatura dello Stato, come nel caso dell’avvocato Maimone. Se davvero si vuole fare pulizia si potrebbe cominciare proprio evitando l’assunzione del nuovo avvocato e quella dei sette ingegneri. A questo punto riteniamo sia doveroso dare un segnale forte di discontinuità rispetto al passato.

Probabilmente la Circuetnea ha voluto avere più frecce al proprio arco, in vista della bufera che che si è scatenata sull’allegra gestione governativa di un’azienda che ha tutte le carattistiche di un’impresa privata, pur essendo al contrario assolutamente pubblica. Non resta che unirsi alla richiesta avanzata dai sentori Cioffi e Catalfo lo scorso 5 aprile: “si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano attivarsi presso l’amministrazione interessata affinché sia garantito il rispetto delle norme di legge ai sensi dell’art. 16 della legge n. 56 del 1987, dell’art. 30, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dall’art. 1014 del decreto legislativo n. 66 del 2010; quali iniziative, qualora fossero stati violati i principi generali in materia di accesso al pubblico impiego, si intendano assumere al fine di ripristinare i principi di buona e corretta amministrazione”. Dando per scontato che l’intenzione del Ministero, del Governo e delle autorità competenti, si qualle di accendere i riflettori su una delle aziende pubbliche italiane peggio gestite.