Nell’ultimo anno abbiamo prodotto una grande mole di documenti e testimonianze, in alcuni casi scioccanti, su ciò che negli anni ’90 sarebbe successe in contrada Nepta, a Bitetto. L’ultima confidenza raccolta da uno dei camionisti che si occupò di smaltire il materiale di risulta dei lavori di rifacimento della strada di collegamento con Palo del Colle, ci sembrò assolutamente degna di nota. “Usciva il fumo”, siegava a un interlocutore. Cosa è stato realmento sepolto sotto quella che adesso è una coltivazione di percochi? Riproponiamo il video per chi non lo avesse ancora visto. Apprendiamo con piacere che il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Puglia, Antonella Laricchia, ha preso una posizione decisa sulla vicenda. Insieme ai cittadini di Bitetto speriamo che sulla vicenda venga fatta chiarezza.

IL COMUNICATO – “Chiarire a chi tocchino le responsabilità di bonificare l’area di Contrada Nepta alle porte di Bitetto nella quale negli anni ‘90 furono rinvenuti rifiuti pericolosi e sulla quale oggi si coltiva”. Questo il tema di un’audizione urgente in Commissione Ambiente richiesta dai consiglieri regionali M5S Antonella Laricchia ed Antonio Trevisi, su richiesta del consigliere comunale di Bitetto, Ernesto Colonna (M5S). Alle audizioni i pentastellati hanno richiesto che partecipino l’assessore regionale all’ambiente Santorsola, il Sindaco di Bitetto, lo stesso consigliere Colonna e i vertici dell’ARPA.

Dopo i rinvenimenti di rifiuti pericolosi, l’area di Contrada Nepta fu sottoposta a sequestro e i rifiuti coperti dal terreno per evitare il pericolo di incendio. Dal CTU del tribunale l’area è stata catalogata come “potenzialmente contaminata”. Tuttora vi è una causa in corso fra Comune e i proprietari dei terreni, che si rimbalzano la responsabilità della bonifica dell’area sulla quale, nel frattempo, insistono delle coltivazioni: “La salute dei cittadini di Bitetto – dichiarano i consiglieri regionali M5S Laricchia, Trevisi e il consigliere comunale Colonna (M5S) – la sua produzione agricola e le potenzialità turistiche che se sviluppate farebbero crescere le attività commerciali del territorio meritano impegno e dedizione. Auspichiamo che finalmente si possano dare delle risposte ai cittadini riguardo all’effettivo danno ambientale e sui pericoli, al fine di giungere dopo oltre due decenni alla bonifica del terreno interessato.”