Fine anno col botto in via Toscana. Nella sede nazionale della Croce Rossa ci si sente troppo spesso più buoni, a maggior ragione nel periodo natalizio, seppure non riusciamo a capire perché. Abbiamo assistito proprio qualche settimana fa a una quattro giorni tutta romana nella quale le crocerossine, sì, proprio quelle che Rocca dice di amare ma poi fa strapazzare dai “suoi” presidenti, hanno dato il meglio di loro con un concerto del coro delle Infermiere Volontarie all’Auditorium e tre giorni di vendita di oggetti artigianali in uno showroom nel centro della Capitale. Il ricavato di questa manifestazione? Ovviamente è servito a finanziare le attività benefiche delle sorelle.

Noi, spulciando come al solito negli atti amministrativi del comitato centrale, veniamo a sapere che per questa manifestazione è stata autorizzata la spesa di 12.300 euro. Soldi necessari per materiale video e fotografico da far vedere e distribuire durante la tre giorni di vendita nello showroom “Le Artigiane”; soldi andati senza gara alla società EPS Srl di Roma. Il coro, inoltre, all’Auditorium ha generato l’autorizzazione a spendere 23.000 euro in favore di Plaza Viaggi Srl, che ha provveduto alle spese di viaggio, vitto e alloggio del personale giunto a Roma per l’incombente manifestazione mentre la già citata EPS ha ottenuto il via libera per incassare, sempre per il concerto, 4.100 euro utili per immortalare in video e foto la manifestazione.

Altri 4.100 euro sono andati a Rodorigo Editore per la produzione tipografica del materiale promozionale del concerto. Tutto ciò mentre Plaza Viaggi ha l’autorizzazione ad incassare 7.000 euro per la fornitura dei locali per la realizzazione del concerto, come fosse un’agenzia immobiliare e non di viaggi, insomma. Non è finita qui, perché la stessa Plaza Viaggi per l’evento di beneficenza presso lo showroom ha visto autorizzare la spesa di 15.000 euro per la fornitura e somministrazione di viaggi, vitto e alloggio per il personale di Cri impegnato nella manifestazione ai quali ancora, e speriamo da ultimo vanno aggiunti 8.200 euro per Rodorigo Editore per il materiale promozionale sempre fornito in occasione della manifestazione presso lo showroom.

Due cose saltano agli occhi, anzi tre. La prima è che nell’elenco delle spese, anche per somministrazioni di natura completamente diversa, l’importo da erogare sia multiplo di 4.100 euro: mistero della contabilità pubblica. La seconda, invece, sta nell’entità generale della somma che non riguarda i costi generali sostenuti dalla Croce Rossa Italiana per queste manifestazioni, ma soltanto le forniture e somministrazioni che si sono andate a cercare fuori dalle risorse interne.

Si tratta della considerevole cifra di 73.700 euro. Non sappiamo quanto sia stato il reale incasso di queste quattro serate, ma se questo non supera di gran lunga la parte di denaro spesa, l’antieconomicità dell’operazione è assolutamente evidente. Soprattutto in un periodo di riforme come queste, in un periodo in cui è incerto il destino di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, in cui come in un risiko senza dadi, le scelte inopportune dei dirigenti stanno facendo perdere appalti e servizi su tutto il territorio nazionale, Croce Rossa Italiana dovrebbe evitare di impegnare denari in attività di facciata senza un certo ritorno economico.

Sarebbe stato indubbiamente meglio effettuare una donazione diretta di 70.000 euro e la cosa sarebbe stata più ragionevole. Anche perché, terza perplessità, nell’ambito di un evento che si è inteso presentare come unitario il frazionamento dei suoi costi in tante e consecutive tranches assegnate sempre alle stesse aziende, sembra quasi voler artatamente aggirare le ferree disposizioni legislative in materia di appalti pubblici di forniture di beni e servizi e pare fatto apposta per mantenere sotto soglia certi incarichi.

Questa è la Croce Rossa che vuole cambiare? A noi non pare proprio. Sembra, invece, che Pantalone paghi sempre perché qualcuno rimanga in vacanza nel Bengodi finchè dura mentre voi chiamatela, se volete, privatizzazione. Dimenticavamo che, dulcis in fundo, proprio perché qualcuno ha deciso di allentare i cordoni della borsa, si è provveduto a fornire l’Uffico di Presidenza di via Toscana, dove siede indisturbato nonostante gli scandali ed i non rosei risultati di gestione il granitico Francesco Rocca, anche direttore generale dell’Idi, di un meraviglioso televisore a schermo piatto marca LG. Televisore per il cui acquisto l’apposito ufficio ha ottenuto il considerevole sconto di 40 euro e ne sono stati spesi 1.310. A cosa servirà il mega schermo? Probabilmente per seguire tutte le puntate dello sceneggiato Mafia Capitale.