Della vicenda tra Croce Rossa e la Heart Life Croce Amica Srl, abbiamo già parlato. L’azienda, come capofila di un consorzio di imprese, subentrerà a CRI nella gestione dei servizi di 118 nelle province di Roma, Rieti e Viterbo. O meglio, sarebbe dovuta subentrare, entro la prima quindicina di settmbre, se non fosse che  Croce rossa sta temporeggiando per una questione di assorbimento di personale.

I documenti che vi mostriamo sono il carteggio intrattenuto tra la Heart Life, Ares 118 e la stessa Croce Rossa. La nuova zienda non può iniziare il servizio per cui ha vinto l’appalto a maggio, in quanto la Cri non trasmette l’elenco del personale da assumere. I documenti sono stati sollecitati più volte, tre per l’esattezza, e la Heart Life si è adesso rivolta in Procura con un esposto che porta la data dello scorso 27 agosto.

Per gli appalti di servizi, la società subentrante deve assumere i dipendenti della società cedente, al fine di non intaccare la forza lavoro, assicurare ai dipendenti una continuità d’impiego e non travolgerli nelle vicende contrattuali dei loro datori. In virtù di questa regola, nei subentri contrattuali è uso gonfiare un pochino le liste dei lavoratori da trasferire, magari per sistemare familiari, parenti o amici.

Qui arriva il problema della vicenda: in mano ai dirigenti di Croce Rossa l’elenco dei dipendenti da traferire si sarebbe allungato in maniera anomala, passando dalle 163 unità come da ricognizione effettuata per Ares 118 lo scorso anno, ai 328 nomi, più del doppio, che da via Ramazzini vogliono imperiosamente risistemare altrove, a spese del nuovo appaltatore del servizio di soccorso.