Il polverone sollevato da Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi sta diventando una spina nel fianco per la Asl di Bari. Man mano che passano i giorni vengono fuori nuovi particolari. Il sindacato Usppi scrive una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale e al direttore generale della Asl di Bari. Argomento cardine della missiva è “l’evidente incompatibilità” dell’attuale presidente dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari della Asl, Antonio Delvino, a rivestire questo ruolo e quello che ricopre ormai da anni da dirigente nazionale di una sigla sindacale.

L’articolo 53 del decreto legislativo n.165/2001 parla chiaro, dicono dall’Usppi: coloro che rivestono o hanno rivestito negli ultimi due anni cariche nelle organizzazioni sindacali, non possono avere un incarico nelle amministrazioni pubbliche. Con particolare riferimento alle strutture che gestiscono il personale. In ragione di tanto, il ruolo ricoperto da un soggetto che riveste la carica di presidente in un UPD (Ufficio procedimenti disciplinari) strettamente collegato a fatti connessi in occasioni di lavoro, è quantomeno incompatibile con la carica di dirigente sindacale, poiché viene meno la terzietà ed imparzialità che deve connotare chi è chiamato a giudicare i procedimenti disciplinari.

L’Usppi sottolinea anche un altro aspetto importante della faccenda. Il dottor Delvino è un dirigente medico che in un periodo di cronica carenza di personale all’interno delle Asl è stato “distolto” dalla sua attività assistenziale per svolgere un ruolo che non avrebbe potuto assolvere. In violazione, si legge nel comunicato, di una chiara legge regionale del 2007.

Il sindacato chiede quindi la revoca dell’incarico di Delvino da presidente dell’UPD e l’annullamento di tutti i provvedimenti disciplinari emessi nel periodo in cui era in carica – compresi quelli a carico dei medici in catene Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi – annunciando di voler intraprendere azioni in tutte le sedi competenti. Evidentemente, anche e soprattutto quelle legali.